Nuovo massimo storico per Bitcoin, anche se non si parla, per ovvi motivi, di prezzo. Ad aver raggiunto un nuovo record è il numero di wallet attivi, ovvero i wallet che hanno più di zero $BTC. Nel momento in cui scriviamo, secondo i dati che sono stati divulgati da Glassnode, sono più di 39 milioni gli indirizzi che hanno una parte, magari anche minima, di criptovaluta.
Una notizia che arriva a rasserenare un clima di preoccupazione – come vedremo poi con l’indice della paura sui mercati cripto – e in una fase di mercato che purtroppo vede ancora Bitcoin interessato da movimenti laterali.
Notizia bullish, perché vuol dire che comunque sul mercato, a dispetto del prezzo statico, continuano ad arrivare nuovi investitori. Possiamo investire su questo rinnovato sentiment positivo con la piattaforma eToro – vai qui per ottenere un conto dimostrativo con 100.000$ di capitale virtuale e funzionalità tutte disponibili – intermediario che ci offre un’interfaccia web completa per accedere anche agli strumenti di analisi più evoluti.
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Il dato è di quelli molto importanti per il sentiment che circonda Bitcoin. Siamo infatti davanti ad una crescita organica molto interessante per quanto riguarda il numero di wallet che hanno saldo positivo e non a zero.
L’infografica che riportiamo segnala come in realtà tra l’aumento dei wallet e l’aumento di prezzo di Bitcoin non ci sia sempre corrispondenza piena, ma il dato va interpretato anche alla luce di un novembre meno scoppiettante di quanto ci si aspettasse. Nonostante il prezzo si sia allontanato dal massimo storico toccato soltanto poche settimane fa, sono sempre di più le persone che hanno deciso di acquistare Bitcoin e di detenerne in portafoglio.
L’indice della paura e dell’avidità, quello che in inglese viene indicato come Fear & Greed Index si trova in una situazione che segnala la maggiore paura dei mercati oggi nel comparto delle criptovalute, anche se in recupero rispetto alla scorsa settimana.
Una situazione che è lontana dai massimi di Sentiment Negativo che erano stati toccati nel corso della maxi-correzione di maggio e giugno. Un’analisi che possiamo leggere come relativamente statica, complice anche la maretta rientrata, almeno per il momento, sui mercati finanziari classici.
La nostra chiave di lettura è che siamo davanti ad un’ennesima fase di accumulazione, sempre o quasi propedeutica agli slanci di Bitcoin. Motivi di preoccupazione oggettiva non ci sembra che ce ne siano. Segnale di questo è anche la reazione molto moderata dei mercati alla notizia di un possibile ban per le criptovalute in India.
Notizia che in concreto è molto diversa da quanto effettivamente sta avvenendo in India ma che in altri contesti avrebbe comunque causato dei grossi patemi – e altrettanto importanti correzioni. Il mercato invece assorbe, segnale che è ancora dominato dagli speculatori che amano i movimenti laterali perché tipicamente finiscono per scuotere le mani dei piccoli investitori. Il nostro consiglio, in questo preciso momento del mercato, è di continuare ad holdare, dato che non ci sono segnali di una prossima debacle della criptovaluta prima per capitalizzazione di mercato.
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