Notizia shock quella che abbiamo pubblicato ieri sul nostro account Twitter ufficiale, che riguarda un passaggio epocale per Bitcoin ai piani alti della finanza.
Fidelity, uno dei gestori di fondi più importanti del mondo e tra i primi per quantità di capitale gestito e NAV, ha incorporato in Canada un nuovo ETF su $BTC. Fin qui la notizia potrebbe sembrare di poco conto, se non fosse che si tratterà di un ETF a replica fisica.
Un’ottima notizia per Bitcoin (e un po’ meno per gli USA), sulla quale possiamo investire con la crypto piattaforma più usata eToro – vai qui per ottenere un conto di prova sempre gratis, con tutte le funzionalità professionali del broke – intermediario che propone un WebTrader con strumenti avanzati per operare anche sul breve periodo.
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Per capire quello che sta succedendo nel mondo di Bitcoin e degli ETF che vorrebbero replicarne il prezzo serve un preambolo. Negli USA sono stati approvati tre diversi prodotti, tutti però con replica del prezzo dei futures che sono quotati nello stesso paese. Tutti quelli che hanno proposto acquisto fisico di Bitcoin sono stati respinti, come chiaramente ammesso anche da Gary Gensler.
Tutto questo mentre la pressione dei gestori dei fondi si è fatta molto alta, con Grayscale che ha messo di mezzo anche il suo avvocato, chiedendo conto della disparità di trattamento tra gli ETF a replica di futures e quelli a replica fisica – come il fondo Trust Bitcoin di Grayscale stessa.
In questa situazione è entrata a gamba tesa Fidelity – una delle società di gestione più importanti del mondo, che stanca di questo continuo tira e molla, ha deciso di quotarsi in Canada, smacco enorme per SEC e per un paese, gli USA, che puntano giustamente a diventare anche un importante hub per i cripto-investimenti.
L’esordio del nuovo ETF di Fidelity ci sarà nel corso di questa settimana. La borsa canadese non è irrilevante, ma comunque non sarà in grado di spostare sul breve grandi volumi, in grado di incidere sul prezzo di BTC in modo sostanziale.
Potrebbe ovviamente innescarsi un hype con tutto quello che ne consegue, ma la notizia positiva per gli hodlers e per chi guarda al futuro di $BTC è di carattere politico. Le pressioni su SEC non sono più soltanto interne, ma anche esterne, con paesi limitrofi – e di altrettanto prestigio finanziario – che sembrerebbero essere più che felici di ospitare fondi che invece negli USA sarebbero stati rifiutati.
Una situazione paradossale, in un paese dove al NYSE e al NASDAQ si quota veramente di tutto – e comunque asset che sono infinitamente più rischiosi di Bitcoin. La situazione, è questo il nostro sentore, sta per cambiare rapidamente!
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