Il prossimo grande mercato di Bitcoin per la grande finanza? Per gruppi delle dimensioni di Goldman Sachs gli ETF e i Futures sono ormai roba passata. Si guarderà infatti con grande attenzione a quelle delle opzioni, altro mercato di derivati che già esiste per $BTC, ma in forma relativamente primordiale e poco liquida.
Questo almeno negli intenti del gruppo Goldman Sachs, che rimane uno dei più rilevanti su scala globale e storicamente uno di quelli più vicini al mondo delle criptovalute come strumento di investimento finanziario.
L’interesse del mondo bancario per $BTC continua a crescere, segno del fatto che siamo ancora early su questo mercato. Possiamo investire, senza dover aspettare le opzioni, con Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale 100% gratuito con capitale di prova illimitato – intermediario che offre strumenti tecnici avanzati per l’analisi del mercato e 235+ cripto nel complesso, piattaforma ideale per il crypto-trading-automatico.
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Goldmans Sachs ci vede chiaro. O almeno offre una sua visione per le evoluzioni in campo finanziario degli investimenti in Bitcoin. O meglio, si dovrebbe parlare di hedging fatto utilizzando Bitcoin. I Futures, che sono ormai quotati da un pezzo al CME non saranno il punto di arrivo in termini di titoli derivati.
Ci sono fondi che hanno esposizione verso azioni che hanno Bitcoin in cassa [MicroStrategy e Tesla, NDR] e per fare hedging possono operare con i futures. Quello che vogliono però non è un ribilanciamento del loro portafoglio, ma una protezione per il lungo termine. Per questo le opzioni saranno importanti.
Le opzioni pertanto, in un mercato che dovrebbe essere più liquido di quello di oggi, in particolare per tutti quei fondi che investono in aziende che hanno in cassa $BTC. Opzioni che potrebbero essere offerte dal gruppo stesso, che all’inizio dell’anno aveva riaperto il suo trading desk per il mondo cripto, dopo averlo chiuso durante il crack del 2017.
In realtà se ne scambiano già parecchie adesso, spesso attraverso canali relativamente informali. Un mercato molto più liquido per le opzioni vorrebbe dire una sorta di ulteriore normalizzazione di Bitcoin come asset finanziario, per quanto in molti ci vedano un ulteriore veicolo di destabilizzazione.
Non sarà così, in particolare se saranno coinvolti soggetti di questo tipo. Il segnale importante da leggere in questo caso è che Bitcoin potrebbe diventare così diffuso come riserva di valore anche per le aziende da creare una grande richiesta di titoli nati per proteggersi sui mercati.
Il che vorrebbe dire che nelle previsioni non dette di Goldman Sachs ci sarebbe un allargamento della dottrina Microstrategy anche ad altre aziende. Confermando così con i fatti il percorso di Bitcoin come asset sostitutivo dell’oro. Come abbiamo detto in apertura – un segnale di enorme importanza, per un asset che è ancora in una fase embrionale della sua esistenza.
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