La finanza francese e quella tedesca chiedono al G20, il gruppo della finanza mondiale composto da 20 Stati, di intervenire per impedire che un crack delle criptovalute possa portare ad un’instabilità finanziaria a livello globale creando quindi rischi elevati per gli investitori.
Il ministro francese dell’economia, Bruno Le Maire e Peter Altmaier, omologo tedesco, in accordo con Francois Villeroy De Galhau, governatore della Banca francese e Jens Weidmann, presidente della Deutsche Bundesbank, stanno sollecitando i ministri del G20 ad agire per prevenire i rischi derivanti dalla rapida crescita del mercato delle criptovalute. I capi della finanza chiedono che la questione venga discussa durante il prossimo incontro del G20 a Buenos Aires il 19 e 20 marzo prossimi.
All’interno della lettera che i rappresentanti di Francia e Germania hanno scritto agli altri membri del G20 si rileva come “l’aumento significativo e la volatilità nella valutazione e nella capitalizzazione di mercato nell’ultimo anno di strumenti digitali emessi attraverso la tecnologia di contabilità generalizzata”.
I funzionari hanno dichiarato che il G20 potrebbe adottare appropriate “azioni armonizzate internazionali” riconoscendo le “implicazioni transfrontaliere” delle criptovalute. Di conseguenza viene riconosciuta alle criptovalute quella capacità di evoluzione rapidissima che quindi può anche trasformarsi in un probabile rischio per gli investitori.
La lettera è sostanzialmente suddivisa in quattro punti:
I funzionari vorrebbero quindi che i forum internazionali che rispondono al G20, come FSB, FATF, BIS, conducano una relazione sulle quattro sfide sollevate all’interno del G20 dello scorso luglio e propongano possibili linee guida per ulteriori azioni.
Il G20 dovrebbe inoltre valutare la possibilità di chiedere al FMI di condurre un’analisi quantitativa delle questioni di stabilità finanziaria internazionale relative ai beni criptati (criptovalute).
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