Sicurezza e smart contract: un binomio del quale si parla sempre troppo poco, ma che torna prepotentemente in auge dopo quanto avvenuto ieri a Badger – anche se la cosa potrebbe non essere responsabilità diretta dei contratti stessi.
Una situazione che Cardano vorrebbe provare a capitalizzare, dato il suo particolare processo di sviluppo, che dovrebbe mettere al riparo da tali problemi, almeno su questa scala. Sicurezza già implementata nell’infrastruttura dei contratti stessi, come ha recentemente ricordato il leader del progetto Charles Hoskinson.
Tutto questo metnre Cardano è tornata ad avere spunti rialzisti, spinta anche da un buon movimento sull’ecosistema. Possiamo investirci con eToro – che offre anche servizi di staking automatico su $ADA – all’interno di un’intermediazione di alto livello, con servizi unici che non possiamo trovare altrove.
Possiamo infatti scegliere questo intermediario per investire con il CopyTrader – sistema che permette di operare copiando i migliori investitori sulla piattaforma con un click, oppure di analizzare e spiare ogni loro mossa. Sono anche disponibili i CopyPortfolios, che permettono di investire su panieri criptodiversificati. Con 100$ possiamo passare al conto reale di trading.
Sembrerebbe di sì – e sarà uno degli argomenti sui quali proverà a fare leva il team che si occupa di Cardano. Il linguaggio utilizzato da Plutus – l’implementazione che tra le altre cose integra gli smart contract nell’ecosistema di Cardano sarebbe più sicuro di quanto siamo abituati a vedere non solo su Ethereum, ma anche su altri protocolli.
Charles Hoskinson ha fatto riferimento a MonoX Finance e al suo hack da 31 milioni di dollari per testimoniare questa differenza. E per giustificare anche, in un certo senso, una certa lentezza nello sviluppo e un certo ritardo accumulato nei confronti dei principali competitor.
Questo è il motivo per il quale abbiamo creato Plutus per Cardano. I buoni linguaggi di programmazione, creati insieme agli sviluppatori e gli auditor, permettono di scrivere ottimo codice che sia anche sicuro. I cattivi linguaggi di programmazione caricano una pistola e la mettono in mano a chi potrebbe spararsi da solo.
Una metafora forse cruenta, ma che cristallizza il pensiero di Hoskinson – che poi anima tutta la modalità di sviluppo di Cardano. Ovvero passi piccoli e ponderati, revisioni già prima di mandare il codice in fase beta e un focus sulla qualità del codice. Per qualcuno non è abbastanza, ma continua ad animare una community di investitori importante.
Ne abbiamo già parlato in relazione alla beta di Sundaeswap – che sarà disponibile a breve – e in relazione ad altri progetti che potrebbero fare la differenza nel mondo della finanza decentralizzata.
Sarà qui che si giocherà il futuro di Cardano e qui che potrà colmare il gap che la separa da progetti, anche più giovani, che stanno crescendo a ritmo serrato sui mercati. Con buona pace dei profeti di sventura, che almeno per ora e a nostro avviso non sembrano aver compreso il modus operandi del protocollo che fa capo a Charles Hoskinson.
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