I movimenti di breve periodo lasciano sempre il tempo che trovano per Bitcoin e anche per le altre criptovalute principali. A meno di non essere trader che si muovono su orizzonti temporali molto ridotti, è ad altro che dovremmo vedere.
I dati più interessanti della giornata, per quanto riguarda $BTC, riguardano da un lato l’hashrate e dall’altro la quantità di Bitcoin che sono effettivamente disponibili sugli exchange. Segnali entrambi bullish, in particolare per chi ha un orizzonte sufficientemente ampio.
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In una fase di movimenti tornati laterali nelle ultime ore, con l’assalto fallito ai 52.000$, per Bitcoin servirebbe una nuova iniezione di fiducia. La buona notizia è che gli appassionati di Bitcoin non hanno bisogno di cercare molto per trovarne. I dati arrivano infatti direttamente dagli exchange e dall’hashrate, ovvero dalla potenza di calcolo che mantiene il network sicuro.
Andiamo con ordine, analizzando i dati di Glassnode che riguardano la quantità di Bitcoin che sono disponibili sugli exchange per essere scambiati. Siamo a livelli molto bassi, tra i più bassi di sempre – almeno da quando Bitcoin è diventato tanto popolare.
Come possiamo leggere questo dato? La lettura più ovvia è che in molti stanno portando via i Bitcoin acquistati. Finiscono in cold storage, in strutture per l’holding di medio e lungo periodo e in wallet. In altre parole vengono spostato da dove potrebbero essere immediatamente venduti. Certo, l’inversione non occuperebbe che pochi minuti, ma è comunque un segnale del sentiment su questa criptovaluta, la prima per rilevanza e marketcap.
A noi interessa di più però il dato sull’hashrate, che ormai ha quasi completamente recuperato dopo il crack cinese. Livelli molto alti, che stanno a significare investimenti importanti da parte di miner professionali. Ma anche qui la situazione andrebbe spiegata in maggiore dettaglio.
Volgarmente potremmo definire l’hashrate come la potenza di calcolo che viene impiegata per risolvere blocchi e dunque per permettere al network di Bitcoin di funzionare. Un maggiore hashrate vuol dire un gran numero di macchine che sono state messe online. Macchine costose, che hanno dei ritorni decrescenti al crescere.. del numero di macchine “collegate”.
E quindi segno inequivocabile che chi sta investendo milioni di dollari in questo tipo di attività vede un futuro roseo per Bitcoin, perché da questo dipende la possibilità di rientrare in positivo dall’investimento. Anche questo è un segnale che non abbiamo dubbi ad interpretare come estremamente positivo.
I movimenti di breve periodo, il cosiddetto rumore, potrà essere fonte di preoccupazione – ma guardando al big picture, zoomando un po’ verso l’esterno, la traiettoria di Bitcoin dovrebbe essere, a questo punto, chiara per tutti.
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