FED tira il freno ma non troppo. Il peggio sembrerebbe essere scongiurato, con il programma di tapering che subirà un’accelerata, ma non eccessiva – e l’aumento dei tassi che è stato, come prevedibile, rimandato a 2022 e… 2023.
Si parla di tre quarti di punto per il 2022, qualcosa che i mercati hanno recepito come soft, almeno rispetto alle attese e rispetto a quanto era stato già scontato dai mercati nei giorni passati.
Parte il boom per Bitcoin – all’interno però di un seguito di sessione USA che sarà molto complicato e molto volatile. La situazione ideale per chi vuole investire su rapidi movimenti di prezzo. Cosa che possiamo fare con la piattaforma di trading sicura eToro – vai qui per ricevere un conto virtuale gratuito con strumenti intelligenti attivati – intermediario che offre tutti gli strumenti per fare anche scambi di breve e cavalcare i rapidi movimenti di prezzo.
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Una situazione molto interessante quella che si sta configurando sul mercato – con Bitcoin che è schizzato verso l’alto, superando quota 49.000$, per poi diventare terreno di battaglia tra orsi e tori, con i primi che non sembrano voler demordere nonostante una serie di liquidazioni a cascata in concomitanza dell’annuncio.
Equilibrismo: è questa la sintesi anche del successivo intervento di Powell, che sembra navigare a vista e che ha toccato diversi punti che abbiamo riportato in tempo reale sul nostro account ufficiale Twitter. Cerchiamo di fare una sintesi per comprendere come potrebbe muoversi il mercato sul breve, ma anche sull’orizzonte annuale.
A Jerome Powell di Federal Reserve va sicuramente riconosciuta una certa capacità di equilibrismo. La situazione iniziale nella quale doveva muoversi il leader della più importante banca centrale del mondo lo abbiamo riassunto in uno speciale e lasciava effettivamente poco spazio di manovra.
Ovvero della riduzione degli acquisti di titoli di debito, manovra di carattere espansivo sul piano monetario che verrà ridotta. Il raddoppiamento della velocità di taglio è stata stabilita, secondo Powell, dato che il mercato sarebbe piuttosto vicino alla condizione di massimo impiego, lasciando così le mani libere a Fed, che ha come suo obiettivo primario anche quello del raggiungimento della massima occupazione.
Su questo punto Powell ha provato a tergiversare, ricordando però che non avrebbe granché senso operare un rialzo dei tassi prima di concludere il programma di acquisti. Posizione scontata, condivisibile, ma senza termini temporali precisi. O meglio, con un programma che però, sempre secondo Powell, sarebbe di tipo… adattivo.
E questa è l’opinione che abbiamo dopo aver seguito tutto il lungo domande e risposte che successivamente Jerome Powell ha avuto con i giornalisti. La parola chiave è stata adattivo. Nella testa del capo di FED ora sarebbe il momento giusto per tagliare un po’ gli acquisti – dato che il mercato del lavoro è in buona salute. Cosa ne sarà del futuro? Vedremo. La strategia è appunto adattiva, e chiudere in parte gli acquisti adesso, quando sarebbe propizio, lascerebbe le mani libere a FED per intervenire successivamente.
La partita non si chiude qui. Sebbene saremmo molto contenti di dichiarare la fine del trend ribassista, riteniamo che potrebbe esserci ancora una fase di movimenti laterali dentro il canale. La rottura sul breve dovrebbe essere importante per parlare di inversione secca del trend.
Il fatto che Powell, tra le righe, abbia fatto intendere di navigare a vista può avere diverse interpretazioni. Da un lato l’ammissione che ci aspettano tempi di incertezza generale per l’economia, con FED che però ha le mani libere a sufficienza per intervenire quando necessario. Dall’altro può significare il fatto che FED non abbia idea di quello che avverrà per i prossimi mesi.
In uno scenario incerto Bitcoin potrebbe consolidare la sua posizione di unica certezza. E chi è in questo mercato da tempo sufficiente, sa che le partite importanti si giocano tutte sulla pelle di $BTC.
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