Tutti i nostri lettori dovrebbero ricordarsi di quanto IMF sia stata ostile al takeover di BTC a EL Salvador. Una posizione molto dura che farebbe pensare ad un’ostilità senza quartiere, che però esce fortemente ridimensionata da quanto è stato comunicato, poca fa, dal leader dell’istituzione internazionale.
Gita Gopinath si è infatti espressa con toni molto conciliatori – puntando ad una regolamentazione del settore piuttosto che ad un ban nelle principali economia, in termini che sono simili a quelli che sono richiesti anche dai player dell’industria.
Una svolta in seno a IMF? Difficile dirlo – e per capire il posizionamento dell’agenzia sarà il caso di analizzare da vicino quali siano state effettivamente le dichiarazioni del chief economist dell’importante e potente agenzia.
Una condizione che riteniamo essere fortemente bullish, anche se probabilmente svilupperà i suoi effetti su un arco temporale decisamente più ampio. Possiamo puntarci con eToro – vai qui per ottenere il conto demo virtuale con tutte le funzionalità intelligenti – piattaforma che ci offre il top in termini sia di accesso alle migliori cripto – sia in termini i servizi di intelligenza artificiale.
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Secondo round tra le economie emergenti, Bitcoin e IMF, ovvero quello che in lingua italiana chiamiamo Fondo Monetario Internazionale. Per tramite di Gita Gopinath, l’agenzia si è espressa questa volta con toni relativamente concilianti.
Regolamentare le criptovalute e i cripto-asset è essenziale, in particolare per le economie emergenti e in via di sviluppo, dato che bandirle non potrebbe funzionare, dato che gli exchange sono offshore, che rende più semplice per gli individui utilizzarli anche con un ban in vigore.
Una posizione che è molto interessante su diversi punti, che andremo ad analizzare uno per uno per valutare quale sia l’effettiva posizione del Fondo Monetario Internazionale.
Non si capisce francamente perché l’attenzione debba essere concentrata verso le economie emergenti – che sono contestualmente quelle che avrebbero maggiori vantaggi ad operare con le criptovalute. È in questi paesi infatti che la valuta nazionale è maggiormente svalutata e dove le banche centrali hanno le gestioni più allegre. Tutto lascia pensare che sia un riferimento anche a El Salvador – paese che è entrato in conflitto aperto contro il Fondo Monetario Internazionale proprio per i rimbrotti di quest’ultimo sull’introduzione di Bitcoin come valuta avente corso legale.
È questo il sunto della seconda parte del messaggio – l’IMF non è che non vorrebbe, è che l’ipotesi non è percorribile e quindi deve essere scartata. Meglio la regolamentazione, che come i proverbiali bastone e carota. Da un lato si attirerebbero operatori legali e ufficiosi, che avrebbero il vantaggio di mettersi sotto l’ala protettiva dello Stato. Dall’altro si potrebbe controllare meglio l’uso che se ne farebbe.
IMF è abituato a parlare senza mezzi termini – e a poter esercitare pressioni molto importanti anche sugli stati sovrani. Vederlo così attendista è segno del fatto che davvero gli exchange sono in parte fuori dal suo controllo – e che dunque dovrà accontentarsi di una via di mezzo, all’interno della regolamentazione.
Se dovessimo prendere per buone le valutazioni di IMF, saremmo davanti al primo raggiungimento di un obiettivo molto importante per le criptovalute: una forza tale da poter resistere alla più importante istituzione economica del pianeta. Istituzione che è stata accusata, inoltre, più volte di fare gli interessi del dollaro USA. Un successo importante – che segnala l’ingresso in una fase successiva della guerra fredda.
Guerra fredda che si potrà affrontare anche con Capital.com – vai qui per richiedere un conto virtuale con capitale virtuale illimitato – intermediario che con 235+ criptovalute offre il top in termini di accesso al mercato – corredato anche da strumentazione avanzata come quella di MetaTrader4 e TradingView. Anche per chi vuole posizionarsi sul medio e lungo periodo forte delle notizie che arrivano anche da IMF.
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uno a zero "per noi" ! grande
Assolutamente
Alcune reazioni chimiche hanno bisogno del giusto catalizzatore e un pizzico di energia per avvenire, ma quando ci sono le condizioni e la reazione si innesca e può andare in un unica direzione ed è irreversibile.
Noi siamo gli atomi eccitati all'interno di questa stupenda reazione.
La vera democrazia di internet è solo all'inizio. È inquietante scoprire l'ipocrisia di una delle più potenti istituzioni mondiali che, pur di non dichiarare la forza e l'importanza etica di un denaro posto al di fuori del controllo esercitato dall'ingordigia umana, si arrende e "bonariamente" ammette che le crypto non sono arginabili.
Il tutto dopo aver sparato fulmini e saette contro El Salvador, reo di aver seminato nell'economia controllata il seme di una rinnovata possibilità di benessere diffuso e distribuito al popolo.
Ora, dopo aver cercato di affossare il mondo crypto prima ancora di aver speso qualche ora di tempo per comprenderlo, FMI invece di ammettere il suo errore e chiedere "scusa", fa la finta parte del buon padre di
famiglia, permissivo e disponibile.
... come se noi crypto pionieri avessimo mai chiesto il loro permesso. O ne avessimo mai avuto bisogno.
Dopotutto l'FMI ha dichiarato apertamente: "bannare le crypto è impossibile" ... quindi vuol dire che ci hanno provato fino a ora.
In un coacervo così aspro di ipocrisia credo quindi che la parola "regolamentazione" stia a significare "limitazione". Ma "regolamentazione" appare più democratica.
In altre parole, un comunicato più sincero, avrebbe dovuto suonare più o meno così "abbiamo provato a cancellare le crypto dal mondo. Non ci siamo riusciti. Adesso cercheremo di trarne il massimo vantaggio".