L’autorità di regolamentazione economica di Abu Dhabi, la Financial Services Regulatory Authority (FSRA), ha recentemente iniziato ad esaminare la possibilità di sviluppare una serie di norme per la regolamentazione delle attività degli exchange e degli intermediari di criptovalute operanti nel paese.
Il comunicato stampa diffuso negli ultimi giorni, riporta come il FSRA stia:
“esaminando e considerando lo sviluppo di un quadro normativo solido e adeguato al rischio per regolamentare e supervisionare le attività degli scambi e degli intermediari di valute virtuali”.
Leggendo tra le righe, sembra ovvio che l’FSRA cercherà di coinvolgere anche noti esperti del settore e altre autorità professionali competenti in materia di monete virtuali.
La guida che lanciò lo sviluppo
Durante l’ottobre dello scorso anno, FSRA ha pubblicato una guida sulle offerte iniziali di valute, in questa guida l’autorità di regolamentazione ha voluto chiarire che le monete saranno classificate e regolate come Specified Investments; nello stesso documento l’agenzia ha anche invitato tutti gli investitori interessati alle criptovalute ad una maggiore consapevolezza della volatilità dei prezzi dei token, che, nonostante non abbiano corso legale, stanno crescendo in popolarità su scala mondiale.
Con questa guida si è voluto sottolineare in particolare come persistano numerosi rischi e preoccupazioni legate alle criptovalute, causati da alcune motivazioni; a causa infatti dell’anonimato offerto e della loro capacità di superare facilmente qualsiasi confine, il timore principale è che le cripto vengano utilizzate per finanziare attività criminali (soprattutto attraverso il riciclaggio di denaro) e organizzazioni terroristiche.
Il rischio di hacking (ne è un esempio il recente attacco a Coincheck in Giappone) rappresenta un ulteriore spauracchio; queste attività criminali informatiche, hanno spinto le autorità di tutto il mondo a tentare di redigere e introdurre normative il più possibile efficaci per aiutare a ridurre al minimo i rischi nei quali può incorrere il mercato.
Per permettere lo studio lo sviluppo delle leggi necessarie per permettere al paese di entrare al meglio nella digital economy, l’FSRA ha anche chiesto agli operatori di mercato di rivolgersi al più presto all’organismo di regolamentazione per intavolare una discussione che porti a comprendere come le valute digitali debbano essere trattate, adattando se necessario le norme e i regolamenti attualmente in vigore.
Abu Dhabi si accoda ad altri paesi mediorientali
Questo annuncio di FSRA è solo l’ultima delle varie proposizioni arrivate nell’ultimo periodo dai paesi più ricchi del Medio Oriente; ne è un esempio l’annuncio della scorsa settimana, quando la banca centrale del Qatar ha avvertito tutte le istituzioni finanziarie operanti nel paese che da quel momento il trading di criptovalute era proibito e il mancato rispetto delle regole avrebbe comportato sanzioni.
Si tratta ovviamente di uno sviluppo totalmente differente, rappresentativo anche dei differenti atteggiamenti tenuti dai paesi di questa specifica area geografica verso gli assets economici provenienti dall’esterno del paese.
Sarà interessante vedere come reagiranno gli altri paesi (economicamente e politicamente in grado di proporre regolamentazioni per le cripto) dell’area mediorientale alla recente proposizione di Abu Dhabi.