Continuano le proteste in Kazakistan, con il paese che è sull’orlo del baratro e con ripercussioni anche sul mining Bitcoin. Le autorità del paese, allo scopo di contenere le proteste, hanno tagliato anche l’accesso ad internet, cosa che non sta permettendo alla rilevante quantità di miner del paese di partecipare al network di BTC.
Ma è stato questo ad attaccare il prezzo di Bitcoin e a portare tutto il settore in rosso, con il ritorno su livelli di prezzo che non si vedevano da tempo? Assolutamente no, e a sostegno della nostra tesi ci sono diversi dati, che saranno oggetto della nostra analisi di oggi.
Situazione che ha riportato Bitcoin intorno a quota 43.000$, che per molti potrebbe essere un buon punto di ingresso. Possiamo farlo con Capital.com – vai qui per ottenere un conto di prova gratuito con capitale virtuale ILLIMITATO – intermediario che offre i migliori strumenti anche per cavalcare la volatilità che potrebbe esserci nelle prossime ore.
Potremo infatti utilizzare MetaTrader 4 e TradingView – entrambe piattaforme molto utilizzate dai professionisti tanto per i loro strumenti operativi che per quelli analitici. Abbiamo a disposizione anche l’intelligenza artificiale in grado di segnalarci errori di composizione del portafoglio. Con 20€ possiamo passare ad un conto reale.
La momentanea assenza dei miner kazaki – molti dei quali sono in realtà società estere che si sono spostate dopo il ban cinese – non ha nulla a che fare con il recente dip per tutto il settore, che abbiamo analizzato con dovizia di particolari ieri. La notizia infatti del crollo dell’hashrate di Bitcoin è di molto antecedente al crollo che invece è stato innescato dai venti di tapering che arrivano dagli Stati Uniti – e lo ha preceduto di diverse ore.
Il prezzo è iniziato infatti a calare in concomitanza della diffusione delle prime notizie su un tapering accelerato e, in aggiunta, di un probabile rialzo dei tassi di interesse, anche questo anticipato rispetto a quanto affermato meno di un mese fa.
La notizia diffusa da ieri riguardo una spinta nel processo di ritorno alla normalizzazione, o se vogliamo di riduzione dell’inflazione non ha colpito soltanto il mercato delle criptovalute. Il NASDAQ e in particolare il settore tech piange miseria, dopo una giornata che è stata terribile per tutto il comparto.
La contrazione del mondo cripto è stata maggiore? Vero, ma questa non dovrebbe essere una novità per tutti coloro i quali seguono questo mercato con attenzione. L’effetto cascata delle liquidazioni è molto più intenso in un settore dove le posizioni a leva alta sono in rapporto superiori.
L’arrivo delle veline di FED si è andato inoltre ad integrare all’interno di una situazione nella quale il sentiment non era già dei migliori, con molti degli analisti che stavano iniziando ad intravedere la possibilità di un flush importante.
Cosa che poi puntualmente verificata, anche se con un innesco diverso da quello che ci saremmo potuti aspettare. Innesco che comunque non è stato quello delle notizie che arrivavano dal Kazakistan. Che sono sì preoccupanti, ma per il futuro della popolazione, con manifestazioni che sono state represse nel sangue. E non per Bitcoin, che continua comunque a funzionare senza perdere un colpo.
Se Bitcoin ha infatti superato problemi permanenti in Cina, dove il ban è stato permanente, anche la situazione in Kazakistan sarà destinata ad essere superata. Il network è nato anche per sopportare situazioni di questo tipo, senza che le strette autoritarie dei governi possano – è la storia a parlare – interromperne il percorso.
Ed è su questa convinzione che si basano gli acquisti di chi sta operando ora sul mercato, ritenendo 43.000$ un buon punto di prezzo per tornare ad accumulare, nonostante una giornata che è tornata ad essere su bassi volumi. Chi vuole accodarsi e approfittare di qualche satoshi a prezzi di sconto, può acquistarne direttamente anche su Coinbase – vai qui per aprire il conto gratis – intermediario che ci permette di acquistare direttamente BTC ai prezzi di mercato, ideale per gli hodlers di lungo periodo.
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Vedi Commenti
Nasdaq è listino di titoli tecnologici e non ha nulla a che vedere con le crypto valute che sono fuori da ogni regolamentazione o quasi. Rispetto ogni idea, ma non condivido assolutamente. Bitcoin sopravvissuto alla Cina? si è vero, ma quanto quotava prima che esplodesse la questione Cina e quanto quota adesso?
Putroppo chi ha investito in Bitcoin non vuole accettare che la Proof of work non è più sostenibile e che una tecnologia del 2008 è obsoleta.
Prima la Cina, poi il Kazakhistan, e presto il resto del mondo : l'energia è un bene prezioso e non può essere sprecata per usi inconsistenti.
Non credo che il sole 24ore non abbia informazioni corrette in campo economico
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Come non credo assolutamente che la crescita dell'inflazione porti scompiglio nel mercato delle criptovalute.
Lei lo deduce da osservatore, ma mi spieghi un nesso logico e credibile che lega i due eventi, al di là del fatto che il mercato ha iniziato a crollare poco prima, come ha scritto lei .... dimenticando però di dire che alla base del crollo del Nasdaq ci sono stati anche gli eventi di guerra in Kazakistan, non solo l'annunciato tapering
Ma chi , quelli che per parlare di crypto nuove ed emergenti nonchè di alcune news specifiche vengono spesso ad " attingere " da noi senza citare la fonte ? Il tutto è dimostrabile.
A breve le scriverà Gianluca per rinfrescarle un pochino la memoria.
Caro Franco, gli utilizzi che uno vuole fare dell'energia non sono affari di Franco, ma di chi paga e produce quell'energia. Voi siete liberi di fidarvi di quanto scrive Il Sole 24 Ore. Io le mie tesi, che scrivo e soprattutto FIRMO, sono pronto a sostenerle ovunque. Anche perché per comprendere la correlazione tra tapering, rate hike e andamento dello stock market non serve un genio, ma qualcuno che abbia completato con profitto un corso base di funzionamento dei mercati. C'è chi crede, chi studia, chi dice sciocchezze.
A franchino non far sapere , quanto fanno male le false informazioni , passandole per vere.
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Se ne faccia una ragione
Punto chi ?