Della lotta tra Miami e New York per diventare hub mondiale delle cripto abbiamo già parlato diverse volte su queste pagine. Una sfida che passerà anche attraverso i primi cittadini di queste due splendide, ma a loro modo diverse, città.
Francis Suarez, sindaco di Miami, è in carica da più tempo e dunque ha già avuto modo di dare seguito a diversi dei suoi propositi, mentre Eric Adams, arrivato da meno tempo, dovrà ancora lavorarci un po’. Ma arrivano già le prime conferme di promesse elettorali che spingono proprio nella direzione di una maggiore accettazione di Bitcoin.
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Incalzato su Squawk di CNBC, il neo-eletto sindaco di New York è dovuto tornare a confermare i suoi propositi su Bitcoin, tanto sul piano personale quanto invece sul piano cittadino e pubblico.
“A volte il miglior momento per comprare è quando le cose si abbassano di prezzo. Prenderò i miei primi tre stipendi in Bitcoin. Ma non ho ancora ricevuto il mio primo salario.
Questo il commento di un entusiasta Eric Adams, che ha cercato così di rispondere al conduttore, che segnalava come un salario ricevuto in Bitcoin in realtà lo avrebbe penalizzato nel corso del bear market di breve periodo che la prima criptovaluta al mondo sta affrontando.
Una risposta sibillina, che suona come un buy the dip di livello istituzionale, con il sindaco neo-eletto della più importante città negli USA che ha confermato il suo impegno non soltanto nel farsi pagare in Bitcoin, ma anche nel rendere la città polo attrattivo per tutto l’ecosistema che la circonda.
Una mossa all’interno, come abbiamo detto in apertura, di una guerra fredda contro Miami, città che oltre ad aver ospitato la più importante conference su $BTC, ha dalla sua dei trascorsi più solidi nel mondo delle criptovalute.
Di questo contesto avremo modo di parlare in modo più diffuso nelle prossime settimane, quando la situazione inizierà a svilupparsi in modo più concreto. Rimane il fatto che la lotta sembrerebbe ormai essere tutta, anche a livello politico, interna agli USA.
Per chi volesse capire quale sarà ragionevolmente la direzione geopolitica di $BTC nei prossimi mesi e anni invitiamo a considerare gli aspetti energetici della vicenda. Ovvero il fatto che il mondo di $BTC, avido di energia a basso costo, troverà con ogni probabilità maggiori sponde negli USA, che in un Europa che, ad oggi, si trova nel bel mezzo di una crisi energetica.
Le cose potranno cambiare? Probabilmente sì, ma dal lato di Washington ci sono sostenitori anche importanti della rivoluzione Bitcoin, mentre dal lato europeo non abbiamo equivalenti di Suarez, Cruz, Lummis e… ultimo arrivato Adams.
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