Unicredit contro Bitcoin, Ethereum, Cardano e più in generale contro tutte le criptovalute in quanto tali. Un Tweet dall’account ufficiale del gruppo ricorda ai clienti del nostro Paese che chi ama le criptovalute farebbe forse meglio a cercarsi un’altra banca.
Una situazione che ha del paradossale non solo per il pregiudizio verso un mondo che altre banche, in particolare all’estero, stanno sposando, ma anche per i problemi che questo ha causato, causa e causerà a tanti investitori.
Con una buona notizia: non abbiamo bisogno di questi intermediari per operare nel mondo cripto. Possiamo farlo infatti con la piattaforma eToro – vai qui per richiedere un conto dimostrativo con funzionalità auto/trading TOP incluse – intermediario che opera nel mondo della finanza da un decennio e che non ha alcun tipo di pregiudizio verso le cripto, tanto da quotarne 42+ all’interno di un listino che include più di 4.000 titoli.
Intermediario che è avanzato anche per la qualità dei servizi offerti, come il CopyTrader per fare investimenti copiando il top del mercato in termini di trader. Oppure come i CopyPortoflios, che invece includono diverse cripto all’interno dello stesso titolo. E bastano solo 100$ per fare trading con un conto reale.
Il tweet che nella giornata di ieri ha fatto il giro di Twitter italiano ha semplicemente dell’incredibile, anche se chi frequenta per motivi professionali e non le banche non si sarà sorpreso granché. Ma procediamo con ordine.
Un tweet nato di risposta alla lamentela di un cliente, che ha incollato una chat surreale, dove il servizio clienti del gruppo bancario fa riferimento a non meglio precisate policy di UniCredit, ammettendo candidamente allo stesso tempo che la cosa non è inclusa nel contratto. Non è affatto una questione da poco, e riteniamo che vada letta su più livelli, proprio per comprendere il tipo di avversario che abbiamo di fronte.
E qui potremmo già chiudere la questione. Nel momento in cui i contratti vengono sottoposti ai clienti che aprono un conto, UniCredit non si preoccupa di segnalare questa sua policy. Manca quel minimo di trasparenza che ci si dovrebbe aspettare da una banca, istituzione finanziaria che gestisce il nostro denaro e della quale dovremmo fidarci. Quando operiamo con uno smart contract sulle principali chain – e questa è una delle superiorità nette del mondo blockchain – possiamo essere certi del fatto che verrà eseguito come previsto. Che sia un contratto su Ethereum, su Solana o su altro tipo di chain.
Il che vuol dire che senza richiesta di modifiche contrattuali, UniCredit può decidere in autonomia con chi possiamo avere interazioni economiche. Fatto di una gravità inaudita, che oggi riguarda per il gruppo gli exchange di criptovalute e domani potrebbe riguardare una qualunque altra categoria di imprese. I nostri soldi non sono nostri, ma sono in balia delle decisioni di un gruppo interno che manca del requisito minimo della trasparenza.
La minaccia è ancora più grave se vogliamo. Perché il servizio clienti del gruppo minaccia, neanche troppo velatamente, la chiusura del conto nel caso di interazioni con suddetti exchange.
E questo è ancora più ridicolo, dato che è la banca stessa a gestirli. Una sovrapposizione di più livelli che funzionerà forse con il povero pensionato che non ha alcuna idea di come funzioni il sistema bancario. In che senso, speriamo la banca risponderà, i pagamenti verso Crypto.com o verso Coinbase dovrebbero essere non sicuri?
Qualcosa che però, ancora una volta, Bitcoin e il settore della finanza decentralizzata sono in grado di risolvere. Perché è proprio per questo che Bitcoin, nelle immortali parole di Satoshi Nakamoto, è nato.
Tutte, perché in realtà sono gli intermediari ad essere tecnicamente banditi. O meglio, a poter innescare processi interni che portino alla chiusura del conto. Non importi che si tratti di $BTC o di $ETH o dell’ultimo degli altcoin. Non importa che il nostro versamento sia per acquistare Cardano o Fantom. La banca, sempre per le suddette policy interne, potrà riservarsi di chiudere il conto.
Vi chiedevate quale fosse il senso di comprare criptovalute? Una risposta più cristallina di questa pensiamo non possa esistere.
Quello che è emerso dal tweet è in realtà il risultato di una situazione che si trascina da anni. È da tempo immemore che il gruppo solleva questioni anche per affermati imprenditori che operano nel settore, che hanno come unica colpa quella di vendere beni o servizi che sono legati, a vario titolo, al mondo delle criptovalute.
Una posizione che sarebbe anche legittima – ognuno offre i servizi che vuole! – se non fosse che viene fatta costantemente passare attraverso canali poco trasparenti, che siano le chat del servizio clienti oppure la classica telefonata del direttore. E una banca che blocca un conto, lo sapranno bene anche i piccoli imprenditori che ci seguono, può decretare in poche settimane la morte di un’azienda.
Quando qualcuno che è fuori dal mondo delle criptovalute vi chiederà perché amate tanto Bitcoin – potrete rispondere facilmente con questa storia. Perché nessuno potrà impedire mai ad un altro di inviare $BTC ad un altro. Né tanto meno chiuderne il conto. Cosa può succedere? Il solito quando abbiamo a che fare con le banche: siamo in loro balia e non abbiamo controllo né dei nostri fondi né delle nostre operazioni. Ma, ancora una volta, Bitcoin fixes this!
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Vedi Commenti
Bravo Gianluca, quando chiudi gli articoli dicendo queste cose mi fai esaltare, tra poco stappo una bottiglia e brindo alla tua, a bitcoin e a unicredit 😉
Dovremmo essere tutti noi a minacciare Unicredit & Co a chiudere i nostri conti.
Buongiorno hai perfettamente ragione. Io ho Unicredit e ho fatto una discussione con la direzione per questo problema. Comunque quando debbo mettere soldi su Binance per acquistare crypto lo faccio con una prepagata.... Assurdo.
Quindi questa è una notizia buona per le crypto?
Sulla carta è una notizia negativa, ma credo, ed è un'interpretazione personale, che Gianluca volesse dirci tra le righe che la politica di unicredit di opporsi all'acquisto di cripto da parte dei sui clienti sia sostanzialmente un problema della banca stessa e non dei suoi clienti e quindi bevici sopra 🤣🤣🤣🤣🤣
Domanda possono le istruzioni governativi sequestrre le crypto? grazie in anticipo
Con tutto il rispetto per UniCredit, credo che Bitcoin sia grande abbastanza per infischiarsene
Ho avuto lo stesso problema con la mia banca non è nuova questa strategia, quindi mi sono scritto su questa, 20 bonifici instantanei gratis a 2€ al mese,
Hype
Sono d'accordo è non solo Unicredit
per fortuna che ci sono gruppi bancari molto più importanti che si stanno adeguando alle richieste dei clienti
Tra poco ci sarà lo scoppio dei bitcoin di memoria secolare. Fa bene Unicredit a prendere le distanze e non essere coinvolta in questa colossale truffa.
Buongiorno Arturo, immagino tu abbia aperto un ordine short
🤣🤣🤣🤣🤣🤣bella questa......truffa🤣🤣🤣🤣🤣crollo di bitcoin🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣non dico altro e sono serissimo mentre scrivo........ripeto INTELLIGENTI PAUCA
Una truffa che è partita da un valore di qualche centesimo ed è arrivata a 70mila dollari.........ecco forse tu invece oggi non bere che hai già bevuto abbastanza
no ma infatti, se devo scegliere se credere alle banche/fondi tedesche/svizzere che sempre più aprono alle crypto oppure a unicredit che non ne vuole sapere io mi affido a unicredit tutta la vita, è gente dallo sguardo lungo che sa difendere i propri risparmiatori :D
Short su Unicredit per 1 miliardo di dollari😜😜😜
Cioè con il mio conto non posso comprare cripto? Perché al capo non piacciono? Con i miei soldi??? Se il capo fosse vegan non posso comprare cotechino? Oppure se è carnivoro non posso comprare tofu? Spetta che finisco il mutuo poi vedi che fine fa il conto Unicredit.
È esattamente questo. Oggi Bitcoin, domani attività troppo inquinanti, dopodomani e-shop che hanno legami con paesi che non piacciono, tra 1 anno attività che sono accusate di evasione, tra un anno quelle che operano con un'altra banca
Inutilie lamentarsi come all'asilo, cambi banca siamo nel 2022 e la banca è giusto faccia le sue scelte, io dirigo la mia attività è faccio come voglio! c'è ancora gente che si lamente perchè il suo operatore telefonico e caro ma non cambia e si lagna in continuazione...
Beh un attimo Mirco, qui si parla di condizioni decise a tavolino, unilateralmente e a porte chiuse.
E quindi? vai in banca e cambi dove stà il problema? Anche Binance non accetta più bonifici ma si trova un altro modo senza lagnarsi più di tanto, chi si lamenta può cambiare, si lamentano per il mutuo chiedetelo a Binance o altro se ve lo dà, io ho il mutuo ho accettato le condizioni pago, mica sono stato obbligato, per me polemica ridicola... ognuno tira l'acqua al suo mulino!!
Parole sante Mirco!
Se una cosa non mi va e la posso cambiare lo faccio e stop, senza necessariamente accendere una macchina del fango ad uso strumentale verso qualcosa o qualcuno.
Ma di AML non ne vogliamo parlare? Parliamo solo di mirabolanti facili guadagni? Ma la storia dei papaveri non ha insegnato niente a nessuno?
Ricordo anche che un rapporto di conto corrente è un contratto bilaterale con facoltà di recedere da entrambe la parti.
Poi se vogliamo dire che la posizione di UniCredit potrebbe essere sbagliata nel momento in cui tutte le nuove tecnologie basate su blockchain (comprese le criptovalute) si affermeranno stabilmente in futuro, lo possiamo certamente dire ma ad oggi rimane una rispettabilissima opinione.
Bravo Giorgio fatti fregare soldi dalle banche Italiane.......
Perdonami Roberto ma il tuo commento a me rivolto non ha nessun nesso con i miei commenti.