È un po’ che si scherza sulla possibilità di exchange e di intermediari di una certa portata nel mondo cripto di poter rilevare, pezzetto per pezzetto, l’intero sistema bancario. Una mossa in più parti che risolverebbe alla radice la diatriba tra Bitcoin e cripto e il mondo della finanza classica.
Quello che però sta accadendo in Germania è incredibilmente tutto vero. Perché siamo davanti ad un’acquisizione che farà la storia del settore bancario – e di quello degli exchange di criptovalute. Sì, BitMEX sta acquistando una delle banche più antiche della Germania, Bankaus von der Heydt, che per comodità da qui in avanti indicheremo con l’acrononimo BVDH.
Una mossa che non riguarda sicuramente la principale banca per volumi tedesca, ma che comunque segnala quale potrebbe essere il percorso di exchange e intermediari – anche se con problemi in alcune giurisdizioni – come BitMEX. Una mossa che riteniamo possa essere la stessa di altri operatori del settore.
Perché si parte da un fatto acclarato: gli exchange hanno liquidità a sufficienza per comprare direttamente pezzi dell’economia tradizionale. E per entrare a gamba tesa dove nessuno, almeno qualche anno fa, li avrebbe immaginati.
Giocare con nuove regole? Sì, ma con un piede nel settore bancario
Gli exchange, questo è il primo messaggio, non ci stanno a fare da vittime sacrificali del processo di normalizzazione e regolamentazione che riguarderà il settore crypto. Le minacce che arrivano da Washington e da Francoforte hanno prima gettato nel panico il settore, che poi però si è reso conto di poter controbattere con lo strumento più importante quando si ha a che fare con la finanza, ovvero il denaro.
Questa la prima chiave di lettura che possiamo dare dell’acquisizione di BDVH da parte di BitMEX, exchange che tra le altre cose ha avuto in passato importanti problemi legali negli USA e che ha chiuso con una multa piuttosto pesante.
Ora però è il momento di lasciarsi alle spalle quello che fu, di cambiare marcia e di mettersi alla conquista di mercati più tradizionali, passando appunto dall’acquisizione di BVDH, che opera ininterrottamente da più di due secoli in Germania. Cosa che gli permetterà, tra le altre cose, di operare in tutta Europa in modo regolamentato.
Una strada anche per gli altri exchange?
In realtà non è la prima volta che gli exchange fanno compere di questo tipo. Crypto.com ha già acquisito una borsa nel Lontano Oriente, mentre i nostri lettori ricorderanno anche dell’impegno di Binance in Europa con le azioni token che è stato corredato dall’acquisto di una licenza anch’essa in Germania.
Qualcuna di queste operazioni – vedi l’ultima che abbiamo citato di Binance – non è finita nel migliore dei modi. Ma comunque ci sarà spazio per riprovare, tenendo conto dell’enorme quantità di liquidità che questi intermediari hanno accumulato.
Che tipo di notizia è sotto il profilo pop
In soldoni è come se BitMEX comprasse Banca Sella oppure il Banco di Sicilia, tanto per dare proporzioni storiche all’evento. Certo, non banche di primo profilo, ma sono proprio queste quelle più facili da attaccare per chi ha liquidità sufficiente per aggredire il mercato.
Sotto il profilo operativo, BitMEX potrà iniziare a sviluppare prodotti in un alveo regolamentato, cercando di staccare una concorrenza che per il momento è indietro sotto questo punto. Una sorta di normalizzazione del mondo cripto passando per il canale che, almeno fino a poco tempo fa era il primo nemico.
Tutto questo mentre negli USA l’associazione delle banche si schiera dalla parte di quegli istituti che stanno già trattando Bitcoin. Chi pensava di essere arrivato tardi all’appuntamento con la rivoluzione dovrà necessariamente ricredersi.