Mentre la stampa italiana si affanna a decretare la morte del mining Bitcoin a causa dei suoi consumi e dell’opposizione di alcuni stati, c’è chi invece fa all in.
E non parliamo di una piccola start up, ma del più rilevante produttore di processori al mondo, quella Intel che da qualche anno soffre la concorrenza tanto di AMD quanto di Apple, che è passata ad ARM. Cosa farà il gigante dei semiconduttori? Semplice. inizierà a produrre macchine ASIC, e quindi per il mining BTC a basso voltaggio. E dunque con consumi ridotti e alla portata di tutti.
Un segnale che è uno dei più importanti degli ultimi mesi, in particolare per il particolare atteggiamento di Intel verso le novità. Un segnale che porterà molti a voler investire su Bitcoin, cosa che possiamo fare con la piattaforma sicura eToro – vai qui per ricevere un conto dimostrativo gratis con SERVIZI ESCLUSIVI INCLUSI – intermediario che offre i migliori strumenti di analisi e per l’operatività all’interno del suo WebTrader.
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È una notizia forse più importante di quella dell’impegno di Block di Jack Dorsey nel settore. Perché non c’è nessun forse, nessun progetto in divenire, niente da aspettare. O meglio, sì, perché ne sapremo di più il prossimo 23 febbraio, quando Intel presenterà all’International Solid-State Circuits Conference le sue macchine ASIC efficienti e a basso voltaggio.
Una svolta, in un settore dove le macchine per fare mining sono oggi estremamente costose, tanto da acquistare quanto da far funzionare, con Intel che entra in competizione con aziende come Bitmain, avendo però dalla sua decenni di esperienza nel settore. Potrà essere una rivoluzione? A nostro avviso sì, perché contribuirà a rendere il mining più democratico.
E perché al tempo stesso si andrà a proteggere uno dei fianchi scoperti di Bitcoin, che è quello degli elevati consumi energetici del suo network, argomento utilizzato di frequente dai suoi detrattori per invalidarne l’utilità. Una rivoluzione che assume poi risvolti ancora più incredibili se dovessimo tenere conto di che tipo di azienda è Intel.
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Se fosse stata NVIDIA a salire sul carro di Bitcoin non avremmo forse avuto molto di cui parlare. Perché comunque saremmo davanti ad un’azienda che ha sempre cercato di inseguire qualunque tipo di mercato, anche il più effimero, avendo però poi puntualmente ragione.
Intel è un’azienda che invece pondera decisamente più a lungo le sue decisioni, con una struttura decisionale che ricorda più la vecchia IBM che una start up che vuole cavalcare il successo di Bitcoin.
Ed è proprio per questo motivo che la decisione di Intel è di quelle assolutamente incredibili – e che potranno cambiare rapidamente il punto di vista anche del grande pubblico riguardo il mining di Bitcoin. Che è poi l’infrastruttura fondamentale che gli permette di essere la rete di scambio più solida e sicura al mondo. Con Intel che vi ha individuato un’opportunità di business di medio e lungo periodo.
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