IMF, ovvero quello che in Italia chiamiamo il Fondo Monetario Internazionale ci prova ancora. L’istituzione che forse rappresenta di più il dollaro-centrismo non le manda a dire a El Salvador, e in un nuovo documento dice finalmente a viso aperto quello che tutti si aspettavano.
L’istituzione internazionale ha infatti invitato il paese a rimuovere Bitcoin come valuta avente corso legale, adducendo motivazioni che poi avremo modo di analizzare all’interno di questo nostro speciale.
Tutto questo mentre, all’uscita della notizia, Bitcoin ha continuato dritto per la sua strada, con una 24 ore di forte recupero. Si può puntare contro FMI? Sì, e possiamo farlo con la piattaforma sicura eToro – vai qui per ottenere il conto demo gratuito al 100% con funzionalità Auto-Trading già incluse– intermediario che ci offre la possibilità di investire con analisi tecnica e operativa di alto livello.
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La situazione è grave ma non è seria. Questo è quanto, se volessimo leggere quanto avvenuto ieri con le immortali parole di Ennio Flaiano. O se volessimo affidarci ad un vecchio proverbio, potremmo dire che il lupo perde il pelo, ma mai il vizio. Protagonisti di quanto avvenuto sono il Fondo Monetario Internazionale, Bitcoin e El Salvador, il primo paese (e probabilmente non l’ultimo) a decidere di introdurre $BTC come valuta avente corso legale.
FMI ha diffuso nel pomeriggio di ieri un dispaccio, a mezzo internet, che invita El Salvador ad abbandonare Bitcoin come valuta avente corso legale, paventando tutta una serie di sventure che – almeno in passato – aveva anche potere di innescare. Ma procediamo con ordine, riportando parola per parola quanto IMF ha riportato sul suo documento.
I Direttori si sono trovati d’accordo sull’importanza del migliorare l’inclusione finanziaria e hanno indicato i mezzi di pagamento digitale – come il wallet Chivo – come interpreti di questo miglioramento. Tuttavia, hanno enfatizzato la necessità di regolamentazione stringente sul nuovo ecosistema costituito da Chivo e Bitcoin. Hanno inoltre sottolineato i grandi rischi che sono associati con l’utilizzo di Bitcoin per la stabilità finanziaria, l’integrità, la protezione dei consumatori, così come per le problematiche di natura fiscale. Hanno sollecitato la riduzione degli scopi della Legge Bitcoin, rimuovendo lo status di $BTC di valuta avente corso legale. Alcuni dei direttori hanno anche sottolineato i rischi associati con l’emissione di Bitcoin bond.
Tutto il manuale IMF riassunto in poche righe, in un mirabile tentativo di fare di El Salvador un esempio in senso negativo. Tutto questo mentre in ballo ci sarebbe un prestito da 1 miliardo di dollari, con FMI che, come ha fatto tante volte in passato, vorrebbe utilizzare questa leva per imporre determinate politiche interne ai paesi che ne diventano debitori.
La vera notizia è forse che nonostante la circolazione urbi et orbi del documento di cui sopra, Bitcoin non abbia subito rallentamenti nel suo tentativo di recupero verso quote di prezzo più accettabili. Segno che IMF oggi fa paura a molti meno? Probabile, anche tenendo conto delle piccole dimensioni di El Salvador e della possibilità del paese guidato da Nayib Bukele di finanziarsi effettivamente attraverso altri canali.
La cosa se vogliamo comica è che Bitcoin è nato anche per questo obiettivo, ovvero quello di impedire che qualcuno, si tratti di una persona o di uno stato, sia escluso dal sistema finanziario. E questa volta le armi del Fondo Monetario potrebbero essere troppo spuntate per vincere.
In particolare, aggiungiamo prima di chiudere, se dovessero effettivamente crearsi quei movimenti di opinione che sosterrebbero il paese anche attraverso Bitcoin bonds.
Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.
Lasciamo ai nostri lettori decidere a che punto siamo della rivoluzione Bitcoin, che avevamo immaginato si sarebbe scontrata con i vecchi poteri del mondo finanziario, anche se non a questa velocità.
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Westmoreland? No, mio caro cugino. Se è destino che si muoia, siamo già in numero più che sufficiente; e se viviamo, meno siamo e più grande sarà la nostra parte di gloria.
In nome di Dio, ti prego, non desiderare un solo uomo di più. Anzi, fai pure proclamare a tutto l’esercito che chi non si sente l’animo di battersi oggi, se ne vada a casa: gli daremo il lasciapassare e gli metteremo anche in borsa i denari per il viaggio.
Non vorremmo morire in compagnia di alcuno che temesse di esserci compagno nella morte.
Oggi è la festa dei Santi Crispino e Crispiano; colui che sopravvivrà quest’oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Crispiano.
Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo: “Domani è San Crispino”; poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà: “Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Crispino”. Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno. Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche – Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e Gloucester – saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno questa storia. Ogni brav’uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e Crispiano non passerà mai, da quest’oggi, fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi.
Noi felici, pochi.
Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!»........MI È VENUTO IN MENTE IL DISCORSO DELL'ENRICO V DI SHAKESPEARE.