Tesla, nonostante un dietro front che ha indispettito il mondo degli appassionati Bitcoin, continua ad essere una compagnia di hodlers.
Questo è quanto emerge dalle ultime trimestrali diffuse dall’azienda di Elon Musk, che confermano che il monte di $BTC acquistati ormai tempo fa dal gruppo siano ancora tutti nelle mani dell’azienda, fatta eccezione per una piccola parte venduta qualche tempo fa per dimostrarne la liquidità.
Una buona notizia per Bitcoin, in una fase relativamente complicata per il mercato. Possiamo investirci con la piattaforma sicura eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratis con TOP funzionalità anche per i professionisti – intermediario che propone anche strumenti operativi di trading automatico che non possiamo trovare altrove.
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Che le aziende ragionino con orizzonti temporali decisamente più ampi non dovrebbe essere un mistero per nessuno, ma forse nessuno si aspettava che la stance da hodler di Tesla fosse così solida. Il gruppo, nonostante un periodo relativamente complicato per Bitcoin non si è liberata di nessun coin.
Confermando così anche di essere tra le prime aziende al mondo per quota di BTC detenuta, in un mondo finanziario che ormai guarda a Bitcoin in modo sempre più concreto, anche attraverso la quotazione di diverse imprese che ne hanno in cassa perché operano nel mining Bitcoin.
La conferma di quanto fatto da Tesla arriva poi da un documento ufficiale e non dalle solite voci di corridoio. È il prospetto economico pubblicato in occasione dei dati trimestrali a confermare che nella cassa del gruppo dell’auto elettrica ci siano ancora tutti i Bitcoin acquistati.
Un altro aspetto del quale con ogni probabilità si inizierà a parlare nelle prossime settimane sono le eventuali pressioni degli azionisti su questo tipo di operazioni da parte di Tesla. Il gruppo è ora in perfetta salute finanziaria e dunque può permettersi anche di viaggiare sulle montagne russe insieme a Bitcoin, ma cosa ne sarà quando si potrebbe avere bisogno di quella liquidità?
In realtà è una falsa domanda, confezionata ad arte dai detrattori di Bitcoin, che come spesso accade rappresentano una realtà che non esiste. Chi compra azioni Tesla sa bene di acquistare titoli di una società che è esposta verso Bitcoin e spesso lo fa proprio per quel motivo, tenendo conto del fatto che il prezzo potrebbe essere variabile e non avendo alternative negli USA per un’esposizione diretta verso il coin, in particolare nel caso di fondi e di investitori istituzionali.
Questo rimane il grande dilemma. Elon Musk da un lato è impegnato nella promozione di Dogecoin, dall’altro subisce pressioni riguardanti la questione ambientale, particolarmente importante per un’azienda che dai crediti ESG guadagna molto.
Per il momento un ulteriore impegno di Tesla sembrerebbe essere fuori discussione. Tuttavia mai dire mai, Bitcoin ha già ampiamente dimostrato di poter cambiare le carte n tavola in modo piuttosto rapido.
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Il sig. mancato Dott Musk infatti percepisce un sacco di soldi dal suo governo perché le sue auto non ettono CO2, passando la palla al suo suddetto governo dicendogli ora siete voi a fornire energia pulita per caricare le batterie delle mie auto.
Questa è una bolla che esploderà e non le cripto.