Colpo di scena in Arizona, a pochi giorni dal memorandum presidenziale che punterebbe ad una regolamentazione dell’intero settore delle criptovalute e anche di Bitcoin. Nello Stato del Gran Canyon è stata infatti avanzata una proposta di legge che renderebbe $BTC valuta avente corso legale, affiancata ovviamente dal Dollaro USA.
Per ora si tratta solamente di una proposta, che andrà comunque discussa, valutata e che per molti potrebbe avere anche un profilo di incostituzionalità, ma è comunque termometro di quanto stia cambiando lo scenario intorno a Bitcoin, in uno dei paesi che sarà cruciale per il futuro anche di breve, in particolare per quanto riguarda lo status legale del re del mercato.
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A proporre la legge è stata la senatrice statale Wendy Rogers, in area Repubblicana, che ha sottoposto il testo per la discussione alla locale assemblea. Una legge che vorrebbe rendere Bitcoin legal tender, ovvero valuta avente corso legale almeno in Arizona, affiancandola ovviamente al dollaro USA.
Non è stata ancora fissata una data per la discussione e per la votazione, con qualche profilo di possibile incostituzionalità che è stato già sottolineato da diversi commentatori. Secondo la Coinage Clause che è presente nella Costituzione USA infatti le questioni che riguardano le valute avente corso legale sono prerogativa esclusiva del Congresso federale e dunque non sarebbero materia disponibile per i singoli stati.
Una questione che ha già dei precedenti importanti nell’800, e che giunse a termine con un ristabilimento della superiorità federale sulla materia. Qualcosa di impossibile? Secondo altri non sarebbe detto, perché il movimento politico e di opinione che si sta formando intorno a Bitcoin potrebbe mettere in discussione anche quelle che sembrerebbero essere prerogative stabilite dalla legge massima del Paese.
Con l’amministrazione Biden che sembrerebbe avere tutto l’interesse a passare alla storia come la presidenza che ha normato le criptovalute, la questione intorno a Bitcoin sta diventando piuttosto politica, almeno negli Stati Uniti. La proposta della Sen. Rogers è soltanto l’ultimo di una serie di passi verso la costruzione di un fronte Bitcoin avverso alle politiche di Washington, o comunque maggiormente favorevole a $BTC.
Prima di questa proposta in Arizona ci sono stati infatti i sindaci di Jacksonville, di Miami e di New York che pur in presenza di leggi che ostacolavano questo tipo di iniziative, hanno iniziato ad accettare il loro salario in Bitcoin. Altri stati, come il Texas, stanno continuando ad imbarcare grandi imprese di mining Bitcoin, dato anche il basso costo energetico sul quale lo stato può far affidamento.
Tutto questo mentre in Europa tutto tace, o meglio, dove le iniziative sono sicuramente più sporadiche: un membro del parlamento belga ha affermato di voler ricevere i suoi emolumenti in Bitcoin, ma nessuno si è mai forse neanche sognato di avvicinarsi a questo tipo di iniziative, mancando anche un minimo di discussione pubblica a livello politico sulle possibilità offerte da Bitcoin.
Si tratta molto in breve dell’inserimento di Bitcoin nella lista di valute aventi corso legali nello Stato, aggiungendola appunto insieme al dollaro. Nel caso in cui dovesse passare – non è dato sapere per ora quali siano le maggioranze che vi si raccoglieranno intorno – $BTC sarà accettato come valuta avente corso legale.
Un passaggio, come abbiamo visto, molto difficile, anche perché si tratterebbe di materia indisponibile per il Senato dell’Arizona. Tuttavia con l’appoggio di un candidato governatore in Texas – che ha promesso lo stesso contenuto di questa legge in caso di elezione – potrebbe iniziare a formarsi un fronte compatto pro-Bitcoin che potrebbe seriamente impensierire Washington.
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