Polkadot torna a ruggire sul mercato, seguendo una scia positiva che in realtà sta coinvolgendo tutto il settore. Grandi novità però aspettano anche gli investitori all’interno dell’ecosistema.
Sono stati infatti impegnati in un fondo di investimento sul protocollo quasi *1 milione di $DOT, dalla stessa organizzazione che gestisce il protocollo. Obiettivo? Sviluppare ulteriormente l’ecosistema e renderlo ancora più centrale.
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Polkadot lancia 21 milioni di investimenti
Una somma che forse sfigurerà rispetto ai mostruosi investimenti delle ultime settimane, almeno nel settore del gaming su blockchain, ma che a nostro avviso invece sarà più che sufficiente per migliorare lo sviluppo interno del progetto.
E anche per renderlo più conosciuto e più popolare all’interno dell’ecosistema della DeFi e – nelle intenzioni del gruppo – anche per il Web 3. Mossa ambiziosa? Assolutamente sì, anche perché si seguirà un percorso molto interessante.
Verranno infatti distribuiti con il metodo della bounty, ovvero con il pagamento a chi sviluppa al raggiungimento di ogni singolo traguardo. Nel complesso saranno messi a disposizione 993.286 $DOT, somma che agli attuali prezzi di mercato vale oltre 21 milioni di dollari. Due delle Challenge verranno pubblicate tra poco, mentre il resto saranno distribuite durante tutto il 2022.
L’investimento arriva dalla treasury stessa di $DOT, che ha accumulato negli anni oltre 20 milioni di $DOT che sono anche vincolati, con un patto d’onore, allo sviluppo stesso del network. Con il Pioneers Prize si inizia con questa strada.
Il futuro di $DOT: cosa aspettarsi?
$DOT, come la maggior parte delle chain che si occupano principalmente di DeFi o che comunque sono centrali in quel comparto, si trova molto lontana dai suoi massimi storici. Le previsioni Polkadot però indicano la possibilità che questo specifico token possa riprendere e riconquistare livelli di prezzo decisamente più interessanti.
Dopotutto c’è da valutare quanto accadrà alla chiusura di tutte le aste su parachain e con la conseguente integrazione di tali progetti all’interno dell’ecosistema Polkadot. In aggiunta, iniziativa come quella che abbiamo analizzato in questo nostro approfondimento di oggi, contribuiranno a rendere l’ecosistema ancora più ricco.
Tutto questo mentre il gruppo ha anche deciso di iniziare a spingere sul suo aspetto più green. Secondo un recente report di CCRI la rete di Polkadot sarebbe quella con il più basso consumo energetico per transazione. Cosa che nell’ottica di un mondo che punta sempre di più alle criptovalute green – anche se a nostro avviso non sempre correttamente – è un buon punto a favore di $DOT.