Come ci aspettavamo su Criptovaluta.it, niente ban per Bitcoin in Russia. Anzi, le notizie che arrivano da Mosca sono molto incoraggianti per il mondo delle criptovalute in generale.
Sarà infatti preparata una bozza di regolamentazione per il mondo cripto, che dovrebbe conferire loro, almeno secondo quanto diffuso da Kommersant, lo status di valute e non quello di asset digitali. Ci saranno poi restrizioni al loro utilizzo, ma l’ipotesi di un ban sembra essere scongiurata.
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Niente ban per le criptovalute in Russia: regime simile a quello delle valute estere
Si tratta di notizie ancora da confermare, che sono state diffuse da Kommersant, che fino ad oggi ha un discreto record di informazioni corrette fornite anche in anteprima. Secondo il giornale russo il governo e la Banca Centrale si sarebbero messe infatti d’accordo su un regime che equiparerà Bitcoin e le altre criptovalute alle fiat currency. Con una regolamentazione che nel complesso sarà leggermente più restrittiva di quella applicata, ad esempio, al dollaro.
Scongiurato il pericolo di ban, dovrebbero essere le seguenti le regole che verranno incluse nella bozza:
- Le operazioni sopra i 600.000 rubli andranno dichiarate
Ovvero per un equivalente superiore a circa 7.000 euro. Si tratta di una restrizione rispetto al regime attuale – che è quasi di anarchia totale – ma comunque più alto rispetto al limite che vorrebbe essere introdotto in Italia con relativo DL. Pena il passaggio al penale, con pene però ancora da definire.
- Nessuna novità sul mining
Non ci saranno al contempo restrizioni sul mining, cosa anche questa che si era temuta per qualche tempo, salvo poi il ritorno ad una maggiore tranquillità dopo l’intervento di Vladimir Putin, interessato all’industria anche grazie all’energia che può offrire a costi relativamente bassi.
Regime entrerà in vigore entro la fine del 2022
Sempre secondo quanto è stato riportato da Kommersant il nuovo regime, dopo un breve periodo di transizione, dovrebbe entrare in vigore tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Nel frattempo l’accordo tra governo e parlamento potrebbe anche portare novità sul fronte del mining.
Per il resto, entro il prossimo 18 febbraio, dovremmo avere un testo completo da commentare, che riguarderà anche il sopracitato periodo di transizione. Il mondo delle cripto può ritenersi soddisfatto? Probabilmente sì, dato che è stato scongiurato il pericolo di ban e dato che nel complesso le criptovalute verranno trattate quasi come una valuta estera a tutti gli effetti. Rispetto a quanto secondo la stampa italiana – e che noi abbiamo prontamente smentito – si andava configurando, possiamo essere relativamente soddisfatti di come si sono evolute le cose.
Tutto questo ricordando che si tratta per ora di una bozza e che si dovrà poi vedere il testo definitivo, che includerà anche dettagli operativi. Nella speranza che questi non siano di eccessivo contenimento per quanto riguarda l’effettivo utilizzo delle criptovalute in Russia.
Ma quante cazzate scrivete ogni giorno
Putin ha detto si a detto no
E BASTA
Ciao Vittorio, sempre di meno rispetto a ” te “. Ma che poi , chi sei tu ?
vittorio puoi solo sucarlo forte