Oggi ospitiamo sulle nostre pagine Carden Pool CRPL, una pool di validazione per Cardano che si occupa anche di natura ed ecologia con una parte dei ricavi. Un progetto Made in Italy, unico nel suo genere e che segnala come qualcosa nel mondo cripto si stia muovendo anche nel nostro paese.
Domande e risposte con i gestori del progetto, per capirne di più e anche per valutare – questo vale per i nostri lettori – se sia il caso o meno di prendere in considerazione la partecipazione.
Che cos’è Carden Pool [CRPL] e come è nata l’idea?
Carden Pool [CRPL] è una stake pool indipendente di Cardano che porta l’eco-sostenibilità ad un livello successivo ed allo stesso momento contribuisce fisicamente all’espansione della blockchain di Cardano. Con un pò di fantasia, Carden Pool può essere vista come un albero alimentato dal sole, in grado di controllare l’innalzamento delle temperature urbane con la sua ombra, assorbire la CO2 generando fresco ossigeno; restituendo allo stesso tempo valore (ricompense) a chi si prende cura di innaffiare l’albero (delegatori) rendendolo così rigoglioso.
Metafore a parte, Carden Pool è una stake pool progettata ed ottimizzata per funzionare con pochissima energia: gli attuali quattro server ed apparati di rete consumano circa 55Wh di energia prodotti da fonti rinnovabili (quanto una lampadina a fluorescenza).
Essere ad impatto zero per noi non è sufficiente, così è stato scelto di devolvere parte delle ricompense degli operatori a ForestaMi; un innovativo progetto di riforestazione urbana per tenere sotto controllo l’aumento delle temperature nella città di Milano e la sua regione.
Gli alberi rappresentano il modo più efficace e “tecnologicamente avanzato” per gestire il problema ed abbassare al contempo la concentrazione di gas serra nell’atmosfera. Il Politecnico di Milano si è occupato di mappare interamente la posizione degli alberi nella regione e, attraverso l’impiego di mappe termiche, ha scelto i migliori punti dove piantare più di tre milioni di alberi entro il 2030. Una iniziativa regionale scalabile su scala nazionale che traccia un sentiero replicabile nella green economy.
L’idea di fondare Carden Pool nasce dall’interesse verso l’ecosistema Cardano e la volontà di esserne parte attiva, condividendone gli ideali e l’approccio allo sviluppo. Un minimo di istinto imprenditoriale ha fatto il resto, portando alla creazione di una stake pool socialmente responsabile e di qualità. L’imprinting ecologico di Carden Pool, la rende pronta per affrontare le attuali sfide ambientali che rappresenteranno lo spartiacque per le tecnologie che sapranno sostenersi e scalare e quelle ormai non più gestibili a livello energetico.
Oltre a questo contributo ambientale, stiamo espandendo fisicamente Carden Pool aggiungendo ulteriori server (nodi) a basso consumo energetico e dislocati lungo lo stivale per proteggere ed espandere la blockchain di Cardano.
Link ufficiale: http://www.cardenpool.org
Come funziona lo staking e come dimostrate la condivisione dei profitti con il progetto ForestaMi?
Tutto inizia diventando realmente possessori delle proprie chiavi private; quindi dei propri ADA. Fino a che questi sono all’interno di un CEX (Central Exchange) come Binance, Kraken, Crypto.com e tutti gli altri, non si è realmente in possesso delle chiavi private, dunque neanche dei propri fondi.
Questo si risolve semplicemente con la creazione di un portafogli nativo come Yoroi (light wallet), Deadalus (ful wallet), CardWallet (light wallet) ed altri che supportano la funzionalità di staking, il tutto ponendo molta attenzione alle molteplici applicazioni false e scam in giro per la rete. Il passo successivo è inviare tutti gli ADA dal CEX al nuovo portafogli. L’ultimo passo consiste nell’entrare all’interno dello “Staking Center”, presente nel portafogli, e scegliere quale pool supportare tra tutte quelle indipendenti come lo siamo noi. È possibile cercare una specifica stake pool tramite il suo Tiker, ovvero una serie di 5 caratteri che identifica univocamente la pool. Per esempio, il Tiker di Carden Pool è CRPL.
Parallelamente, esistono delle pool “meno indipendenti” che appartengono proprio ai CEX o a gruppi che ne possiedono molteplici. Le prime, mettono in staking i fondi degli utenti, dunque sono utilizzate per raccogliere le ricompense su larga scala, con fee al 99%, spesso non restituendo nulla indietro all’ecosistema. Come è facile immaginare, questi colossi rendono la vita delle stake pool indipendenti molto difficile che, proprio per loro natura, possono contare solo sulle proprie forze. Inoltre questo importante numero di pool “centralizzate” vive spesso all’interno di VPS (Virtual Private Server) ospitati all’interno dei provider più famosi, accentrando così la rete con i rischi che ne conseguono.
Anche a livello logico, accentrare la produzione di blocchi nelle mani di poche pool, può esporre al rischio di un attacco di tipo MAV (Minimum Actac Vector). Il MAV rappresenta il numero minimo di operatori (a cui afferiscono più stake pool) di cui prendere il controllo per avere raggiungere il 51% della produzione dei blocchi e prendere così il controllo della rete causando il caos.
Dalle ultime stime, il MAV per la blockchain Cardano è pari a ventidue stake pool operator… ben lontano dall’ideale di almeno duecentocinquanta. Di fronte a questo scenario, si fa evidente che l’esistenza dei piccoli stake pool operator è fondamentale per la salute della blockchain di Cardano, per la sua espansione e sicurezza di tutti gli utenti.
Per quanto riguarda la rendicontazione delle nostre donazioni, ci viene offerto supporto da una delle principali Alliance di cui facciamo parte, ovvero Mission Driven Pool Alliance. Tramite l’apposito processo di verifica delle donazioni, queste vengono convalidate dall’Alliance stessa e rese pubbliche all’interno dell’apposita repository GitHub che raccoglie la totalità delle donazioni da parte di ogni stake pool. La trasparenza è un fattore chiave in questo contesto e con i dati che MDP raccoglie, permettiamo a tutti di verificare di persona il nostro operato.
L’MDP Alliance è formata da un collettivo di operatori di stake pool che hanno scelto di donare una parte dei loro compensi per contribuire a missioni sociali ed ambientali, ecco il motivo per cui Carden Pool ne è un orgoglioso membro. Come gruppo, il nostro contributo è tangibile ed anche se siamo solo all’inizio, abbiamo raccolto e devoluto oltre 74.000 dollari, dando dignità ai paesi del terzo mondo, contribuendo allo sviluppo sociale ed assorbendo tonnellate di gas serra al contempo.
Nel caso in cui il progetto ForestaMi dovesse esaurirsi, quali altri progetti andrete a supportare?
Il primo round di finanziamento del progetto ForestaMI sta per concludersi e questo fa comprendere quanto il tema sia importante per i cittadini.
Source: https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/forestami
Al momento non sappiamo se ce ne saranno altri o se l’iniziativa verrà replicata a livello nazionale ma non ci dimenticheremo di ForestaMi. Sarà interessante monitorare l’evoluzione del progetto ed andare a tastare con mano gli alberi, per condividere tutto questo con la community che ci sta supportando.
Una volta conclusa la raccolta di ForestaMi, devolveremo i fondi ad un ulteriore progetto “green” che abbia, ancora una volta, un impatto tangibile all’interno delle città per migliorare la qualità del quotidiano di tutti noi.
Il nostro obiettivo resterà sempre quello di rendere energeticamente sostenibile la tecnologia blockchain ed economicamente sostenibile il supporto a progetti orientati allo sviluppo ambientale.
Materialmente parlando, una stake pool di Cardano com’è fatta?
Una stake pool è una struttura logica di alto livello ed appare agli occhi di tutti come una ed una sola cosa. In verità, ogni stake pool è composta da un numero variabile di calcolatori. Ogni operatore può scegliere di utilizzare diverse tipologie di calcolatori come server, mini server ed in alcuni casi anche Raspberry Pi. Altri operatori scelgono di utilizzare delle macchine virtuali (VPS) per realizzare la loro stake pool, eliminando così l’onere della manutenzione hardware (ma perdendo anche il controllo fisico dell’infrastruttura e l’impossibilità di gestire da sé il rischio di guasto).
Una ed una sola macchina sarà il “block-producer” che, come dice il nome, si occuperà di produrre i blocchi al momento giusto, mentre le altre (chiamate relays) si occuperanno di comunicare al di fuori della rete interna e di essere i primi a propagare ogni blocco prodotto nella rete. Per questioni di sicurezza, il block-producer non è direttamente connesso ad internet e vive con un suo gemello in “idle-mode“, pronto ad entrare in scena se il block producer primario non risponde. I relays fisici, oltre che “difendere” il block-bloducer, propagano per primi i blocchi prodotti.
Rappresentando il punto di accesso alla block-chain, se non la block-chain stessa, sono dunque strategici per quanto riguarda il tempo propagazione di un blocco (fattore importante per la salute della rete) e la loro dislocazione geografica. Per questo motivo, Carden Pool [CRPL] ha scelto di investire nella rete Cardano andando distribuire nel tempo diversi relay partendo dallo stivale. Ad oggi abbiamo almeno un relay, collegato in fibra ottica, nelle città di Bologna, Milano e presto anche Roma.
Perché proprio Cardano?
Ci sono molti aspetti di Cardano che rendono questa blockchain unica nel suo genere. Primo tra tutti c’è l’approccio accademico e di ricerca alla base dello sviluppo matematico, logico e fisico della rete stessa. La qualità implementativa dell’idea di blockchain è alla base di qualunque sviluppo futuro; sia per una florida DeFi che per un importante tasso di adozione.
Anche la #CardanoCommunity è qualcosa di prezioso e differente rispetto gli altri competitors. È formata da un vasto gruppo di persone e professionisti con degli ottimi intenti e pronti ad aiutarsi l’un l’altro per raggiungere un obiettivo comune. La community di Cardano è fortemente orientata alla beneficenza e, essendo una blockchain Proof-of-Stake, molto attenta rispetto tutte le tematiche ambientali che rappresentano le prossime grandi sfide per il futuro.
Un ulteriore punto di forza è l’aspetto puramente tecnologico. Di particolare interesse sono le possibilità offerte dal modello UTXO esteso (eUTXO) ed i Programmable Validator (corrispettivo degli Smart Contract di Ethereum) con il relativo ed innovativo ambiente di sviluppo messo a disposizione.
In ultimo, ma non meno importante, il fondatore Charles Hoskinson (a suo tempo co-fondatore di Ethereum), non considerando l’effetto magnificatore del marketing e quello mitigatore dei “vari guru”, è stato in grado di incidere profondamente nell’ideazione di Cardano con la sua Vision orientata al sociale, ai valori ed al suo orientamento rispetto le sfide sociali del prossimo futuro.
Tutto questo non è garanzia per il successo di questa blockchain ma rappresenta le condizioni “sine qua non” alla base degli obiettivi che tutta la #CardanoCommunity sta seguendo.
Cos’è e quali sono i vostri rapporti con la Cardano Foundation?
La Cardano Foundation è un’organizzazione no-profit indipendente che supervisiona e contribuisce all’avanzamento di Cardano. Sono i custodi legali del marchio Cardano e collaboriamo con IOHK ed EMURGO per garantire che Cardano venga sviluppato e promosso come una block-chain sicura, trasparente e socialmente responsabile a favore di un cambiamento globale positivo. Nel ruolo di advisor, la Cardano Foundation ha partecipato all’allocazione iniziale (circa 650 milioni di ADA) e, tra i tanti altri progetti di supporto, utilizza gli ADA in suo possesso a sostegno delle pool indipendenti che hanno compreso ed incarnano la Mission e la Vision dell’organizzazione.
Tramite un censimento delle attuali stake pool e delle loro caratteristiche chiave, la Cardano Foundation ha selezionato 45 pool concedendo in stake un portafogli da circa 14.8 Milioni di ADA a ciascuna di queste. Carden Pool è stata selezionata per questo prestigioso riconoscimento e sta ospitando una di queste balene. Questa iniziativa permette agli operatori indipendenti di avere un’opportunità per avviare la propria pool ed un incentivo a contribuire ulteriormente all’ecosistema. La Cardano Foundation, oltre che contribuire in maniera importante all’ecosistema di pool indipendenti, svolge ulteriori attività a promozione della crescita dell’ecosistema e, più importante di tutti, è in grado di raccogliere attivamente i feedback degli operatori ed utilizzarli in un processo più ampio di miglioramento continuo.
Link utili: https://forum.cardano.org/t/announcing-the-stake-pools-chosen-for-january-2022/91847?u=adatainment
Dal vostro punto di vista, in che momento dell’evoluzione di Cardano ci troviamo?
Al momento Cardano è nel pieno dell’era chiamata “Basho” che vede centrali gli obiettivi di ottimizzazione, scalabilità della rete ed interoperabilità con altre blockchain. L’ottimizzazione avviene tramite il tuning dei parametri di rete per ottimizzarne il funzionamento e la velocità.
Poche blockchain hanno la possibilità di intervenire così strutturalmente e velocemente sui parametri fondamentali. Inoltre siamo nel mezzo della primavera della DeFi su Cardano. Grazie al recente fork che ha introdotto degli Smart Validator, evoluzione degli Smart Contract di Ethereum, molte sviluppatori hanno avuto la possibilità di creare i primi DEX, LaunchPad, e tutto quello che fa della DeFi (Finanza Decentralizzata) la DeFi. Per riassumere, ci troviamo nel mezzo di un momento storico molto interessante dove è possibile imparare molto, contribuire e dove è possibile trovare ottimi progetti da supportare sul nascere.
Considerazioni finali
Si conclude così la nostra intervista con i gestori di Carden Pool. Intervista alla quale daremo un seguito anche video, in uno dei nostri prossimi appuntamenti sul canale Youtube di criptovaluta.it.