La scorsa settimana si era conclusa con uno dei più grandi rally in positivo delle criptovalute più capitalizzate nel 2018. Protagonista di quei gloriosi sette giorni di criptofinanza era stata sicuramente Ripple, criptovaluta già nota da tempo agli appassionati del settore che dopo l’annuncio del rilascio della nuova piattaforma xRapid aveva messo a segno un boom da record. In poche ore, da meno di 0.40 $ ogni Ripple è arrivato a valerne quasi 0,80.
Da tempo gli investitori aspettavano con entusiasmo l’arrivo di un nuovo afflato positivo per le criptovalute, specialmente per XRP di cui si erano un po’perse le tracce negli ultimi tempi. Adesso che le chiusure di profitto stanno arrivando, però, la settimana si è aperta con una perdita complessiva di 15-20 miliardi di dollari per il mercato delle criptovalute nel complesso.
In parte possiamo attribuire quello a cui stiamo assistendo ad un normale fenomeno finanziario, in parte alla natura delle criptovalute. Esaminando la situazione, ci accorgiamo di come la settimana scorsa tutto il blocco cripto si sia mosso in relazione al boom di Ripple. Gli acquisti di XRP si sono protratti per quasi una giornata intera, azzerando la quantità di offerta degli exchange che hanno fatto difficoltà a reperire monete sufficienti per accontentare tutti gli investitori.
L’aumento repentino della domanda ha provocato un aumento di prezzo da record, ma chi ne ha beneficiato non poteva sapere fino a che punto la situazione si sarebbe protratta. Proprio per questo, già dall’inizio della settimana, in molti hanno deciso di vendere i Ripple comprati per raccogliere i profitti con rapidità e sicurezza. Nel frattempo l’ondata di compratori si è esaurita, provocando un’inversione dei trend di domanda e offerta rispetto alle giornate precedenti.
Questo fenomeno può accadere su qualsiasi asset e non lascia spazio ad interpretazioni. Trattandosi di criptovalute, però, la volatilità è stata estremamente alta. Questi asset, poco capitalizzati e non regolamentati, sono liberi di fluttuare senza interventi di sospensione della negoziazione da parte di alcuna autorità centrale; se questo è uno dei grandi pregi delle criptovalute, ne è anche un limite evidente quando si verificano situazioni come questa. Il crollo della valuta digitale che aveva trainato i profitti della settimana scorsa ha subito provocato una reazione a catena, incidendo su tutto il settore.
Adesso che la settimana si è aperta in rosso, cosa possiamo aspettarci dalle criptovalute? Purtroppo non granché. Dobbiamo prima di tutto rimanere in attesa di nuovi segnali positivi da Ripple, su cui tutti gli occhi sono puntati da sette giorni a questa parte. La discesa sembra destinata a proseguire, forse, fino ai livelli precedenti al boom: in questo caso sarebbe un duro colpo, perché darebbe conferma che si trattasse di movimenti puramente speculativi e non davvero legati al valore del progetto XRP.
Nel frattempo il Bitcoin, tornato sotto quota 6.500 $, sembra già in attesa di qualche novità in arrivo dalle Altcoin più capitalizzate. Ethereum ha seguito Ripple nel nuovo trend discendente: presto osserveremo se la soglia dei 200 $ sarà in grado di fare da muro di contenimento o se verrà nuovamente superata in vista del supporto a 172 $, cifra che aveva toccato in data 12 settembre. Sarà una settimana che metterà a dura prova gli investitori e le criptovalute, ma sicuramente sarà un’occasione importante per determinare la direzione in cui andremo questo inverno.
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