Monero ha appena lanciato un sito web dedicato a coloro i quali sono stati colpiti da malware con mining integrato.
Il sito è destinato a tutti coloro i quali sono stati attaccati da software via browser che ha sfruttato la potenza di calcolo del computer per minare inconsapevolmente la criptovaluta.
Anche coloro i quali sono stati colpiti da virus con ransomware integrato.
Il gruppo Monero Malware Response, interno al progetto, ha inoltre annunciato che un supporto dedicato sta per essere messo a disposizione per tutti gli utenti colpiti.
Minare criptovalute è diventata un’attività molto redditizia, soprattutto in seguito all’incredibile crescita di valore per i principali cryptocoin.
Creare un business legittimo è la via che hanno in scelto in molti, anche se non tutti.
Chi ha particolari competenze in tema di creazione di software distribuito ha cominciato a sfruttare codice da inserire in determinate pagine web per sfruttare la potenza di calcolo degli ignari avventori, proprio per minare le più popolari criptovalute, tra le quali è necessario includere anche Monero.
Il fenomeno è così diffuso da essersi guadagnato il proprio nome sulla stampa specializzata – cryptojacking.
È utilizzato principalmente da siti web che offrono servizi illegali o al limite della legalità, come lo streaming di materiale coperto da copyright.
CoinHive, il software principale per minare Monero, può essere facilmente iniettato nel codice di pagine web e sfruttare la potenza di calcolo del visitatore senza che si accorga di nulla o quasi.
Le macchine meno prestanti finiscono infatti per avere consumi molto più alti e spesso per subire rallentamenti tali da essere inutilizzabili.
Un altro caso che è assurto agli onori della cronaca è quello di WaterMiner, software di mining per Monero che è stato diffuso camuffato da mod per Grand Theft Auto V.
Si tratta di un malware molto evoluto e non solo per la sua capacità di camuffarsi. È in grado infatti di disattivarsi automaticamente nel caso in cui l’utente faccia girare sulla sua macchina software in grado di rilevarlo.
WaterMiner si connette tramite porta TCP 44560 con il pool di mining, per generare profitti interessanti per chi lo ha creato e continua a gestirlo.
Monero è stato il primo progetto a muovere dei passi in questo verso, anche se non possiamo assolutamente dire che il fenomeno sia circoscritto a questa specifica criptovaluta.
Bitcoin e Ethereum ne sono colpiti forse in misura maggiore, anche se non sembra ancora che chi gestisce questi progetti abbia intenzione di combattere il problema.
Con la crescita ulteriore del valore delle criptovalute questi fenomeni diventeranno non solo più diffusi, ma anche più articolati e sempre più difficili da combattere.
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