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Crollo Bitcoin e criptovalute: venti di guerra | È il momento di investire?

3 anni fa
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Una settimana da dimenticare per le criptovalute e per Bitcoin? Dipende dai punti di vista. È vero che siamo qualche punto percentuale indietro rispetto alla precedente, ma data la situazione generale di incertezza sui mercati possiamo anche provare a vedere il bicchiere mezzo pieno.

Inflazione, situazione in Ucraina, trimestrali ampiamente rivedibili di diverse grazie aziende USA: una congiuntura di eventi che avrebbe potuto innescare il disastro, ma che ha portato sì ad una contrazione, ma anche alla conferma di qualche buona notizia.

Ancora venti di guerra: nevrosi dei mercati azionari e cripto

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L’Ucraina era un bluff, o forse no – e i mercati tremano

La paventata invasione russa dell’Ucraina, data per certa dalla stampa occidentale, si è rivelata invece un bluff, anche se la situazione di instabilità si è trasferita su un altro fronte caldo tra ucraina e Russia. I mercati, già con i nervi a fior di pelle a causa dell’inflazione e della paventata stretta di Fed hanno risposto con una lunga sequela di rossi, con i mercati azionari che non se la passano meglio di Bitcoin né tanto meno del resto del mercato delle criptovalute.

Una situazione dove la paura però non ha causato dei crolli enormi, né la visita di quelli che vengono considerati come supporti fondamentali ben sotto quota 40.000$. Leggere questa situazione, in uno stato di follia totale che parte da Washington e arriva fino a Pechino è difficile, ma proveremo a fare ordine e a capire cosa ci stanno già dicendo i mercati, ovviamente allo scopo di provare a leggere le possibilità che si stagliano ora di fronte a $BTC e al resto del mercato cripto.

VIX, mio caro VIX: cosa ci dice l’indice della volatilità

È alto, ma non troppo. Si sta però riavvicinando verso i massimi di inizio febbraio, quando tutto sembrava perduto e quando anche FED ha dovuto provare a calmare i mercati, temendo un tracollo delle borse USA – che poi significa tracollo delle borse mondiali. Siamo di poco sotto 30, con la situazione che indica però tecnicamente un previsto rialzo anche per i prossimi giorni.

L’andamendo del VIX

Certo, in un mercato così nervoso, per non dire nevrotico, è sempre molto difficile dare lettura di questo tipo di grandezze, e quindi invitiamo tutti a trarre conclusioni soltanto da quello che l’indice sta cercando di comunicarci: ovvero c’è incertezza, in entrambi i versi.

Mercati illiquidi: e di questo parlano in pochi

Che fine ha fatto il denaro? I programmi di Fed (e di BCE) che puntano ad un drenaggio della liquidità non sono stati ancora avviati, ma i book di ordini, anche sul mercato azionario, sono incredibilmente sottili. Questo è segno di ulteriore incertezza, con i grandi investitori che preferiscono rimanere seduti su un’enorme montagna di cash piuttosto che provare a leggere la situazione per strappare qualche gain.

Anche questo dunque è segno di una nevrosi sui mercati che con ogni probabilità continuerà ad accompagnarci anche per i prossimi giorni. E con la borsa USA che riaprirà martedì – lunedì negli USA si festeggia la nascita di Washington – gli occhi durante il weekend saranno puntati tutti sul mercato delle criptovalute, che come è noto, opera 24 ore su 24.

Sul breve occhio alle onde, che però possono essere cavalcate

Sul breve con ogni probabilità continueremo ad assistere a movimenti all’interno del range, con il supporto fondamentale che da molti analisti è indicato intorno a quota 38.800$38.900$. Sarà qui che si giocherà eventualmente la partita in difesa, sebbene nel momento in cui scriviamo questo approfondimento in realtà abbiamo davanti un $BTC coriaceo intorno a quota 40.000$.

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Intanto Bitcoin diventa ancora di salvezza… in Canada

Continua la querelle in Canada su chi ha sostenuto le proteste, anche finanziariamente, che sta portando al blocco di diversi conti correnti e che ieri ha coinvolto anche più di 30 wallet cripto. Dato che la questione non è stata compresa da tutti, complice una stampa che ha cercato il sensazionalismo più che la spiegazione della realtà, sarà il caso di aggiungere qualche parola.

No, neanche il Canada può bloccare i wallet privati. Quello che può attaccare – ma non sembra sia stato questo il caso – sono i wallet detenuti da terzi che sono regolamentati, come nel caso di diversi exchange. Sul tema è intervenuto anche il leader di Kraken, che ha confermato che in caso di ordine potrebbero essere costretti ad accettare quanto imposto e che ha invitato chi è politicamente esposto e teme azioni di questo genere da parte dei governi a detenere i propri token e coin su Wallet privati.

Un’ammissione che profuma di verità e che rende sicuramente onore a Kraken. Dubitiamo tuttavia che la situazione continui la sua escalation al di fuori del Canada, ma che sia di lezione a chi credeva che non si sarebbe mai potuti arrivare ad una situazione del genere in una democrazia.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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