Secondo quanto è stato riportato da Bloomberg l’ormai atteso ordine esecutivo di Joe Biden sulle criptovalute sarebbe in ritardo per dispute interne. Dispute che vedono da una parte la Casa Bianca e dell’altra Janet Yellen, che sembrerebbe essere restia a procedere nelle modalità indicate appunto da Biden.
Qualcosa di ampiamente prevedibile e che avevamo già indicato sulle pagine di Criptovaluta.it, che è a modo suo un’ottima notizia per il mondo delle criptovalute, in un paese dove il governo sembrerebbe essergli, almeno tramite alcuni soggetti, piuttosto avverso.
Uno stallo che dovrebbe essere risolto a breve – anche se in modo non risolutivo – con Janet Yellen che vorrebbe un’autonomia insieme a SEC che la Casa Bianca non sembrerebbe disposta a concedere. Con risvolti piuttosto particolari tra divisioni del governo, diverse attitudini, diverse stance nei confronti di Bitcoin e del mondo cripto in generale.
La montagna finirà per partorire un topolino? Probabilmente sì. E si tratterà, anche questo anticipato sulle nostre pagine, di un processo lungo e non immediato, che sarà con ogni probabilità più permissivo di quanto avevano anticipato altri giornali.
L’antefatto è questo: l’ordine di Joe Biden avrebbe dato mandato esplorativo a diverse agenzie nell’orbita del governo USA sia per quanto riguarda il mondo delle cripto classiche sia invece per quanto riguarda gli stablecoin, con un’attenzione particolare per il mondo delle CBDC, che Biden vorrebbe esplorare.
Ma l’ipotesi di divisione delle ricerche di Joe Biden avrebbe incontrato l’ostilità di Janet Yellen, forte avversaria di tutto quello che è il mondo cripto, che rivendicherebbe a se il potere di gestire la situazione, ribadendo inoltre che con SEC si starebbe già procedendo ad una regolamentazione di fatto.
Regolamentazione di fatto però che sembrerebbe essere sempre di più arbitrio, come sta dimostrando la causa dell’agenzia nei confronti di Ripple, causa che tra le altre cose vedrà con ogni probabilità soccombere proprio SEC. Agenzia, quest’ultima, guidata da Gary Gensler, che sarebbe pronto a dichiarare diversi token e coin come titoli finanziari, allo scopo di normarli direttamente.
Una situazione di guerra intestina che allunga i tempi, aumenta le ostilità e probabilmente gioca a favore delle colombe per il mondo cripto, dato che difficilmente senza unità di intenti si finirà per normare in senso molto restrittivo.
Non è ancora detto, dato che SEC vanta amici potenti. E vi avevamo già avvisato del fatto che Gary Gensler avrebbe provato a mettere le mani su tutto il comparto, aggiungendo al tempo stesso che avrebbe ricevuto picche.
Una situazione che è stata di chiara lettura fino ad oggi, ma che con le rivelazioni di Bloomberg assume dei toni molto diversi. Perché anche se dovesse partire l’ordine esecutivo di Biden, continueranno ad esserci delle resistenze interne che ne ostacoleranno il cammino.
Tutto questo mentre diversi stati si stanno seriamente candidando a diventare dei safe haven per il mondo cripto e anche per quello del mining Bitcoin. Situazione che racconta un paese molto diverso da quello che hanno in testa alla Casa Bianca. E con le midterm a pochi mesi di distanza, Bitcoin & co. non potranno che diventare sempre più calde, almeno nell’agone politico.
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