Un tranquillo weekend di paura sui mercati, con la situazione in Ucraina che sembra essere compromessa e con gli scontri che continuano ad aumentare di intensità, lasciando sempre meno spazio ad eventuali negoziazioni per la pace.
Il weekend ha anche visto un’incredibile corsa del petrolio, che ha guadagnato un altro 10% di valore alla riapertura dei mercati asiatici, con Bitcoin e i cripto asset che hanno invece pagato a prezzo relativamente caro questa nuova incertezza.
Una situazione di mercato che però sarà interessante per gli investitori e gli speculatori, dato che ci sono molte occasioni per fare affari sfruttando la volatilità. Una volatilità che possiamo sfruttare anche con la piattaforma eToro – vai qui per aprire il conto di prova gratuita che offre STRUMENTI PREMIUM su ogni mercato – intermediario tramite il quale è possibile investire sia sul mondo cripto, sia su quello delle materie prime, che è quello che sembrerebbe essere maggiormente legato alle evoluzioni del mercato in queste ore.
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La riapertura dei mercati asiatici ha scontato, come prevedibile, l’ansia e le preoccupazioni che si erano accumulate durante tutto il weekend. Un finesettimana a mercati chiusi (ma non quello delle cripto e di Bitcoin) che ha visto scemare le speranze di un rapido cessate il fuoco, nonostante l’intervento del primo ministro israeliano Bennett e del presidente turco Erdoğan. A breve ci sarà un’ulteriore trattativa, ma i mercati sono comunque poco convinti che si potrà arrivare alla fine del conflitto in tempi brevi.
Questo ha aumentato le tensioni anche sul mercato delle materie prime: gli USA si sono detti pronti a bandire ogni tipo di import di greggio dalla Russia, con la possibilità che eserciti pressioni così anche sull’Europa. Una situazione, questa, che ha contribuito al forte rialzo dei prezzi del greggio sul mercato dei futures, con prezzi che hanno superato di nuovo valori importanti. Il Brent, nel momento in cui scriviamo, viene scambiato a 130 il barile e abbiamo un prezzo analogo per il WTI.
Una situazione che ovviamente ha degli effetti a catena importanti sulle aspettative per il futuro dell’economia, già martoriata dall’inflazione e già con una crescita che i più accorti ritengono barcollante. Ma come può evolversi la situazione delle criptovalute e di Bitcoin, che perdendo qualcosa durante il Weekend hanno dimostrato di vivere le stesse tensioni?
Inutile anche girarci intorno: Bitcoin non si comporta ancora come un asset ritenuto una protezione dal rischio dei mercati e tende invece a soffrire durante i momenti di maggiore preoccupazione. Ovvero ancora una volta una correlazione più spiccata con il mercato delle azioni che rispetto all’oro.
Arriveremo probabilmente un giorno ad un mondo che considererà Bitcion e magari le altre criptovalute principali come protezione dal rischio, ma ad ogni modo non è questo il momento, ed è partendo da questo assunto incontrovertibile che dovremo fare i conti con i mercati. Bitcoin sembrerebbe aver trovato una sorta di bottom e il fatto che le contrattazioni rimangano aperte anche durante il Weekend dovrebbe far ritenere come già scontate dai mercati anche eventuali problematiche che si potrebbero verificare oggi sui mercati azionari.
La situazione attuale sui mercato deve mettere al bando anche altre ciance. Da un lato è vero che le criptovalute stanno giocando un ruolo fondamentale in particolare per il sostegno alle popolazioni, ma non si tratta di volumi in grado di fare da contraltare fisso ai movimenti ribassisti innescati dal panico.
Questa era stata la lettura di tanti colleghi, forse sovraeccitati dalla possibilità che la Russia si rivolgesse proprio a Bitcoin per aggirare le sanzioni, cosa che avrebbe permesso di avere un mercato ancora rialzista. Le cose tuttavia non stanno evidentemente così.
A preoccupare i mercati sono due orizzonti temporali diversi. Da un lato quello di breve periodo, dove la guerra gioca ovviamente un ruolo fondamentale. Dall’altro le conseguenze delle sanzioni sul medio e lungo periodo, e le conseguenze della rottura definitiva dei rapporti tra occidente ed economia russa.
Gli effetti, sul petrolio ma anche sulle cosiddette soft commodities alimentari, si protrarranno ancora per molto. Cosa che aumenta il grado di tensione sui mercati, lasciando spazio a chi vuole fare trading tanto al rialzo quanto al ribasso. Anche in questo caso chi vuole cavalcare i mercati troverà una buona sponda sui mercati cosiddetti di rischio. E possiamo farlo con Capital.com – vai qui per ottenere un conto di prova gratis con CAPITALE VIRTUALE ILLIMITATO – intermediario che permette di accedere a tutti questi mercati senza limitazioni e con strumenti anche per cavalcare eventuali ribassi.
Su quello che sarà del mondo delle cripto sul breve, continueremo a monitorare la situazione, con un occhio ovviamente all’Ucraina dove non si gioca soltanto il futuro di un popolo, ma anche quello di diversi mercati.
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