Arriva la regolamentazione di Joe Biden che tutti temevano. O meglio, come avevamo anticipato su Criptovaluta.it mentre in molti si disperavano, arriva un riassetto delle agenzie che si dovranno occupare di cripto e dintorni.
Nel documento non vi è nulla di preoccupante, almeno sul fronte secco delle criptovalute e di Bitcoin. E specifichiamo in relazione a questo settore, perché di notizie che generano un po’ di tensione per il futuro monetario del pianeta in realtà ce ne sono.
In soldoni comunque un’ottima notizia per il mondo cripto, che aveva già reagito nella notte alla diffusione delle dichiarazioni di diversi politici coinvolti e che conoscevano il testo. Possiamo investire su questo buon momentum con eToro – vai qui per il conto demo gratuito al 100% con FINTECH AVANZATO – intermediario che oggi propone 55+ cripto asset a listino in un contesto molto interessante per gli investimenti.
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Niente crypto BAN, niente regole, ma solo una riorganizzazione
I profeti di sventura, che da tempo ormai hanno come orizzonte soltanto il fallimento, hanno sbagliato ancora. Da Washington non è arrivata nessuna terribile normativa contro il mondo dei cripto asset. Si tratta, come avevamo anticipato proprio su queste pagine, di un documento che punta al riassetto delle diverse agenzie che si occupano di regolamentazione di mercato finanziario, di valuta e di titoli.
Ma vediamo subito insieme i punti salienti del documento, che sarà quello che farà da framework per eventuali interventi successivi.
- Obiettivo di protezione dei consumatori e degli investitori
Il cappello che ormai vediamo indossare ad ogni tipo di normativa che vada ad occuparsi di finanza e di criptovalute. C’è sempre, ovviamente, alla base il desiderio di accreditarsi come salvatori di non si è capito quale tipo di pubblico, dato che oggi la stragrande maggioranza degli americani che operano con le cripto e con Bitcoin lo fanno attraverso intermediari più che affidabili.
- Mitigare i rischi sistemici
Sarà il Tesoro USA ad occuparsi di misure in futuro tese a limitare la possibilità che le criptovalute inneschino delle crisi di sistema, con la collaborazione della FSOC.
- Supporto per l’avanzamento tecnologico, con un occhio ai consumi
Pur ferme restando le necessità di favorire uno sviluppo tecnologico del settore, ci sarà anche una delle agenzie governative che si occupano di ambiente a dover rendicontare sui consumi del settore. Sì, si parla di Bitcoin e di mining, in un paese dove con ogni probabilità c’è il consumo più elevato di energie rinnovabili proprio per il mining. Dubitiamo inoltre che si interverrà in misura restrittiva in un settore dove di recente è entrata anche Intel, una delle aziende storicamente più tutelate dai governi USA di ogni colore.
Dov’è la preoccupazione allora?
Probabilmente in quanto si è detto, ma ancora in termini esplorativi, riguardo la possibilità di creare un dollaro digitale. La posizione di Criptovaluta.it è stata sempre chiara e cristallina sul mondo delle CBDC e non cambierà questa volta.
Anzi, dato che è coinvolta la più importante valuta fiat del mondo gli effetti di una digitalizzazione della stessa sarebbero sicuramente più nefasti. Con quello che abbiamo visto succedere nelle ultime settimane in diverse parti del mondo la cosa assume toni decisamente più preoccupanti. Ma i tempi sono lunghi, le maggioranze cambiano, così come progetti pantagruelici come quelli delle CBDC possono finire nel cassetto.
Bisogna rimanere in guardia, ma senza fasciarsi eccessivamente la testa. Anche perché per la prima volta nella storia abbiamo una soluzione semplice e a portata di mano.