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Kraken: donati 10 milioni all’Ucraina | E smisterà anche le fee russe verso Kiev

3 anni fa
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Anche l’exchange Kraken si aggiunge ai grandi player del comparto cripto che scendono in campo, anche se soltanto finanziariamente, nel conflitto in Ucraina. Il gruppo ha infatti annunciato che parteciperà con lo stanziamento di 10 milioni di dollari.

Denaro che sarà distribuito alla popolazione ucraina (con modalità che vedremo tra poco) e che arriva alla stessa somma che qualche giorno fa era stato donato da Binance. Con una spaccatura netta tra i principali exchange del mondo.

Kraken regala 10 milioni agli ucraini – 1.000$ per ogni account aperto prima del 10 marzo

Il ruolo che Bitcoin (perché in questa criptovaluta sarà effettuata la donazione) sta svolgendo per il sostegno alla popolazione ucraina è un’ottima notizia per il protocollo. Possiamo investirci con eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con i MIGLIORI STRUMENTI – che offre oltre a Bitcoin altri 55+ cripto asset.

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Kraken mette 10 milioni di dollari sul tavolo… in Bitcoin

Quella di Kraken è un’iniziativa molto complessa, perché ci racconta anche il particolare posizionamento che il gruppo sta avendo all’interno del conflitto russo-ucraino. L’exchange infatti donerà 1.000$ in Bitcoin a tutti gli ucraini che hanno un account attivo da prima del 10 marzo, ovvero di oggi.

Una mossa che è doppiamente interessante, perché secondo quanto raccontato da Kraken stessa, l’exchange infatti spera di bilanciare così le critiche che sta ricevendo insieme a Coinbase e Binance per aver lasciato aperta la possibilità per i russi di interagire con le proprie infrastruttura.

In aggiunta Kraken si è anche impegnato a versare al medesimo fondo le commissioni che verranno riscosse dall’exchange sulle transazioni che vedono impegnati i cittadini russi. Si tratta di somme relativamente contenute (a gennaio avevano generato circa 1 milione di dollari), con l’exchange che dovrà dunque metterci parecchio del suo.

Un’iniziativa che replica quella di Binance, che però ha aperto il fondo tramite UNICEF e Croce Rossa, senza versamenti diretti e senza utilizzare le commissioni generate dai cittadini russi.

La strana questione degli exchange in relazione alla situazione in Ucraina

Siamo davanti ad un periodo di svolta anche per chi voleva capire come si sarebbero comportati in una situazione di emergenza gli exchange di fronte ad una vera emergenza, anche di carattere politico. La UE ha chiesto collaborazione e la otterrà così come le altre autorità politiche possono essere certe di avere un’implementazione delle sanzioni per i cittadini russi.

Tuttavia gli exchange non sembrerebbero avere alcuna intenzione di andare oltre quando è previsto dalla legge: anche Kraken sta continuando ad operare in Russia e non avrebbe alcuna intenzione di interrompere il servizio. Al contrario di quanto stanno facendo aziende fuori dal mondo della blockchain e delle criptovalute.

Segno che oggi sono forti abbastanza da opporsi a pressioni politiche che non si siano trasformate in legge e in ordini. Un buon segno per il settore e per gli asset che vi vengono scambiati. Non tutti, ovviamente, perché c’è chi nel settore sta operando con zelo importante, superiore anche a quello delle banche.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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