Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che i tassi… Una FED gattopardesca decide di comportarsi esattamente come si aspettavano i mercati, ovvero con un rate hike dello 0,25%, ampiamente scontato ma che ha comunque creato un po’ di scompiglio sul brevissimo periodo sui principali mercati dei cripto asset.
Bitcoin ha fatto il Bitcoin durante tutta la conferenza stampa, perdendo somme relativamente importanti (si è fermato poco sopra i 39.300$) per poi recuperare in brevissimo termine le perdite.
Una situazione volatile ma che dimostra anche la relativa solidità di questo asset. Possiamo investirci con la piattaforma sicura eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratis con tutti i servizi FINTECH inclusi – intermediario che ci offre anche strumenti di trading automatico molto avanzati.
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Come era stato da noi ampiamente preventivato, e come il consenso aveva altrettanto ampiamente previsto, Federal Reserve interviene sui tassi di interesse nell’area dollaro di 25 punti base, ovvero dello 0,25%. Tutto questo a fronte di un’inflazione che negli USA morde quasi in doppia cifra, complice sia la particolare situazione della supply chain da ormai due anni, sia invece una politica fortemente espansiva in termini monetari.
Non abbiamo citato volontariamente il conflitto tra Russia e Ucraina perché, checché ne dicano da Washington, questo potrà essere ritenuto responsabile soltanto in parte della futura inflazione e comunque non in quella attuale.
Certo, come abbiamo già scritto sul nostro account Twitter ufficiale era ampiamente prevedibile che i navigati politici di professione vi facessero riferimento, ma non può in alcun modo essere questa la chiave di lettura di quanto sta avvenendo sui mercati e in termini di policy delle banche centrali. Ma andiamo con ordine.
Il comunicato stampa ufficiale, come prevedibile, ha sottolineato la forza del mercato del lavoro, ad un passo dal massimo impiego e che dunque lascia ampio spazio in termini di controllo della stabilità dei prezzi. Quello che per Powell, lo ha ribadito diverse volte, è l’obiettivo primario (nonché mandato proprio della FED).
E anche di Bitcoin. In molti ci chiedete come un mercato nato come decentralizzato sia in realtà correlato alle decisioni di FED in modo così diretto. Servirà, per capire quanto avviene sui mercati, qualche punto cardinale per muoversi nel mare dell’informazione.
E questo potete verificarlo agilmente aprendo USD Index, un indice che confronta il dollaro contro un paniere di valute fiat importanti. Un rialzo dei tassi (e un atteggiamento generalmente hawkish) rende la valuta di riferimento più forte, perché matematicamente è più vantaggioso detenerla.
Possiamo pensare al dollaro USA come unità di misura, ed è quello che facciamo quando guardiamo alle quotazioni delle criptovalute e di Bitcoin contro il dollaro stesso. Se la forza relativa del dollaro sale, è più che scontato che quella di $BTC e degli altri cripto-asset scenda.
E questa è una correlazione solida, tant’è che Powell più volte ha chiarito che potrà procedere con ulteriori rialzi (e in particolare con politiche generalmente più restrittive) proprio perché ritiene che l’economia abbia sufficiente momentum per sopportarle. Se mi è concesso lo spazio di un’opinione personale, non è detto che i mercati non gli diano una sonora sveglia da qui al prossimo meeting.
Come è già avvenuto in altre circostanze, ad un avvio della conferenza stampa relativamente hawkish il comandante in capo di FED ha dato poi via via spiegazioni, nel question time, decisamente più dovish. Il fatto che si ostini a ripetere che i dati di breve guideranno l’azione di Fed ha il potere di restituire sempre il buon umore ai mercati.
Assistere a quello delle cripto mentre Powell parla ai giornalisti è ormai relativamente ripetitivo: corsa alla vendita non appena le prime frasi ad effetto su politiche più restrittive vengono pronunciate, accompagnate poi da un calando che per i mercati di Bitcoin & co. vogliono dire invece rialzi.
La situazione continua a rimanere piuttosto volatile e sarà sicuramente degna di nostri ulteriori approfondimenti. Nel frattempo chi vuole provare a cavalcare l’onda può farlo co nCapital.com – qui per ottenere un conto virtuale gratuito con gli strumenti TOP per fare trading – intermediario che è il più adatto per il breve periodo perché dotato di strumenti come MetaTrader 4 e TradingView.
Il FOMC avviene con i tempi propri di meeting di questo livello e forse non può essere reattivo al punto tale da interpretare quanto è stato offerto poche ore fa. Se i dati sui magazzini e sulla domanda non ci tradiscono, l’inflazione potrebbe anche tornare verso livelli più accettabili senza la necessità di spinte eccessivamente violente da parte di FED.
Sarebbe un regalo questo, tanto per i mercati quanto per Powell, che ha oggettivamente poco spazio per muoversi, in particolare di fronte ad un momentum economico che forse è meno solido di quello che vuole raccontarci e a mercati estremamente reattivi e pronti a cassare ogni sua proposta.
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