Gli americani amano ricordare che se nuota come una papera e fa quack come una papera, probabilmente è una papera. Questa norma di buon senso dovrebbe informare anche l’attività di tanti giornalisti, sedicenti tali, appassionati di Bitcoin e di cripto, che ci sono cascati ancora una volta.
Soltanto qualche giorno fa aveva preso a circolare la notizia della prossima adozione di Bitcoin come valuta avente corso legale anche in Honduras, accompagnata da dichiarazioni piuttosto nette (ma estrapolate da un contesto più ampio) del presidente del paese.
Noi avevamo avvisato i nostri lettori dell’infondatezza della cosa, per quanto una maggiore diffusione di Bitcoin non possa che farci piacere. E le cose sono andate esattamente come avevamo preannunciato, nonostante in molti tra i nostri colleghi abbiamo cavalcato per qualche click questa fake news.
Sul tema è intervenuta la Banca Centrale dell’Honduras, che ha ribadito non solo che in realtà non ci sarà per ora alcun passaggio verso Bitcoin verso il corso legale, ma che rimarrà inoltre come asset non regolamentato nel paese, anche in senso finanziario.
Quindi tutto il contrario di quanto si erano affannati a dire quelli che sono saliti sul treno troppo rapidamente, un treno fatto di fake news anche dal nostro lato della baracca. È il caso di spendere allora qualche parola sia sulla prossima adozione di Bitcoin come valuta avente corso legale, sia invece per quanto avverrà in Honduras e quanto sta avvenendo a El Salvador.
Brutto da dire ma… ve lo avevamo detto
Tutte le notizie pubblicate su Criptovaluta.it sono verificate da più fonti e mai e poi mai ci prenderemmo il rischio di pubblicare una notizia falsa per vera, al solo scopo di seguire il trend. Lo abbiamo dimostrato ancora una volta e di questo siamo particolarmente orgogliosi. Il tempo poi ci ha dato ragione, anche se questo è poca cosa rispetto alla tristezza per lo stato dell’informazione, tanto tra diversi influencer.
Carta canta, o meglio, canta la Banca Centrale dell’Honduras, che ha smentito categoricamente una mossa del genere, tanto meno l’impegno presidenziale in questo senso. La stessa Banca Centrale ha aggiunto un per ora, aprendo così a cambiamenti futuri. Sta di fatto che non ci sono affatto gli estremi per considerare questa situazione come papabile a stretto giro di posta.
Qualche problemino anche a El Salvador, ma era prevedibile
C’è qualche problema anche a El Salvador, dove purtroppo ci sono difficoltà per i Bitcoin Bond, che con ogni probabilità verranno emessi in netto ritardo rispetto a quanto preventivato. Problemi ai quali si è aggiunta maretta creata ad arte dal Senato USA, con un disegno di legge teso a verificare quanto sta avvenendo ad El Salvador e a tutelare gli Stati Uniti da eventuali effetti a cascata.
Niente che non si potesse prevedere e soprattutto nulla di granché interessante per il cammino di Bitcoin come primo asset su scala mondiale. Come abbiamo ripetuto più volte su queste pagine, ben vengano gli stati che decidono di accodarsi, ma non sono necessari. Sul medio e lungo periodo emergerà tutta la qualità di Bitcoin come asset, a prescindere da USA, El Salvador, Honduras e qualunque altro stato voglia ingoiare… la pillola arancione.
Ciò che rimane importante è verificare sempre le news, cercando di non creare false aspettative che poi possano tramutarsi in perdite patrimoniali per i propri lettori. Qualcosa che, ve lo promettiamo, continuerà ad essere sempre della nostra massima premura.