Visa, il gigante dei pagamenti via carta, con il network più imponente per quantità di denaro spostato e per numero di transazioni, torna a parlare di tecnologia blockchain e criptovalute.
Lo ha fatto confermando quella che è stata la linea mantenuta da quando tecnologie come Bitcoin e Ripple hanno cominciato a porsi come seria alternativa al sistema di pagamenti digitali via carta: niente blockchain per VISA, almeno per ora, nonostante la tecnologia costituisca una delle più grandi minacce per i sistemi di pagamento tradizionale.
Secondo quanto affermato dal CEO di VISA, F. Kelly Jr. la tecnologia blockchain sarebbe nata con l’obiettivo di coprire un numero di transazioni troppo basso e dai volumi troppo alti per essere efficacemente utilizzata da VISA.
Quello che sta avvenendo tra VISA e il mondo blockchain/criptovalute è in realtà frutto di un enorme fraintendimento. Se è vero che Bitcoin, la più popolare delle criptovalute, si è dimostrata per il momento incapace di far fronte ad un numero di transazioni pari a quelle gestite da VISA, è altrettanto vero che applicazioni più moderne della tecnologia costituiscono oggi una seria alternativa al sistema di carte e pagamenti digitali del popolare gruppo.
Sì, l’implementazione di Blockchain continua ad avere grossi problemi di scalabilità e ha dimostrato di non essere in grado di essere efficacemente utilizzata per sostituire VISA per quanto riguarda micropagamenti ad alta frequenza.
Non per questo però, almeno secondo gli analisti più all’avanguardia, VISA avrebbe motivo di ignorare questa tecnologia. Le implementazioni che cercano di offrire un framework efficace per pagamenti di piccola entità e con elevata frequenza sono già una realtà e costituiscono già una minaccia importante al duopolio Mastercard / VISA.
Comprendere la posizione di VISA, tuttavia, è tutto fuorché difficile. Visa gestisce quello che è un enorme ledger privato, senza alcun tipo di accesso pubblico, che non utilizzando tecnologia blockchain ha consumi energetici molto bassi: non ha bisogno di un enorme potenza di calcolo per confermare le transazioni e non ha bisogno di mantenere un ledger pubblico accessibile a tutti.
Una struttura sicuramente più agile e leggera, che presenta però diverse problematiche tecniche e di sicurezza rispetto a quanto viene offerto oggi dalla blockchain:
Mastercard ha invece colto la palla al balzo ed è ormai quasi 1 anno che sviluppa la sua propria tecnologia. Dall’Ottobre scorso inoltre l’API di accesso al programma di Mastercard Developer è liberamente disponibile per chiunque voglia sviluppare applicazioni che sfruttino appunto ledger e blockchain Mastercard per le proprie applicazioni.
Le applicazioni sono per il momento solo B2B, ma secondo i piani dell’azienda saranno estesi anche ai clienti privati in un prossimo futuro.
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