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Bitcoin: Conservatori canadesi dicono si | Pierre Poilievre sfida Trudeau e…

… la Banca Centrale! Grandi manovre per Bitcoin anche in Canada, paese dove la presidenza Trudeau si è dimostrata più volte contro l’intero apparato $BTC. Le prossime elezioni, per quanto incerte possano essere, riporteranno $BTC all’interno della discussione pubblica.

Con Pierre Poilievre, che sta correndo per il partito Conservatore, che sta già tessendo le trame, a sua detta, per la trasformazione del Canada in un hub Bitcoin. Cosa che ha dimostrato fattivamente anche con l’acquisto di uno shawarma proprio in $BTC.

Bitcoin in Canada - politico populista
Bitcoin in Canada? La spinta di Pierre Poilievre

Il fatto che Bitcoin sia così al centro dell’agone politico anche in paesi che gli sono stati avversi negli ultimi anni è segno inequivocabile della forza di questa moneta. Possiamo investirci con eToroqui puoi trovare il conto virtuale gratuito che offre il top in termini di SERVIZI di INVESTIMENTO – intermediario che offre già $BTC all’interno del suo portafoglio di 59+ criptovalute.

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Grandi movimenti in Canada: uno dei candidati punta su Bitcoin e blockchain

Si tratta di Pierre Poilievre, che nel durante sta cercando di emergere come politico di riferimento in area conservatrice e che potrebbe essere il prossimo sfidante di Justin Trudeau per le prossime elezioni in Canada.

Dall’attuale leader canadese non lo divide soltanto la fede politica, ma anche un atteggiamento molto diverso nei confronti di Bitcoin e del mondo cripto in generale. Se Trudeau si era scagliato contro i network monetari alternativi, in particolare perché utilizzati in tutto il mondo per finanziare la protesta dei camionisti che aveva tenuto impegnata la capitale canadese per diverse settimane.

E invece Poilievre vuole fare le cose diversamente: crede che sia tempo per la popolazione di riottenere il controllo della propria moneta e del proprio patrimonio e si è dichiarato aperto anche al suo utilizzo giorno per giorno, cosa che ha testimoniato con una transazione per acquistare un kebab davanti alle telecamere.

Cosa che si inserisce bene nella narrativa contro la Banca Centrale del Canada che questo personaggio politico porta avanti ormai da anni, strizzando anche l’occhio alle ridotte ma significative aree libertarie del Canada.

Ci sarà spazio per passi del genere in Canada?

Questo sarà da vedere: il Canada non brilla esattamente per l’apertura a Bitcoin e anche per la sua penetrazione presso la popolazione. Certo, vederlo come tema politico principale – e successivamente alle proteste dei camionisti – aiuterà a renderlo più conosciuto, ma non è detto che sarà più popolare in modo così immediato.

Proprio in virtù delle recenti proteste dei camionisti, il tema di Bitcoin si è polarizzato in modo radicale in Canada, diventando tema politico sul quale difficilmente si riesce a ragionare in modo schietto.

Riuscirà Pierre Poilievre a scardinare questo assetto? Difficile anche questo a dirsi. Tutto starà in quanto riuscirà a scardinare la sua immagine di populista, che si è costruito anche nel corso di attacchi ripetuti all’assetto monetario attuale. Una sfida difficile, ma non impossibile. E come si diceva un tempo in pubblicità, per Bitcoin è importante che se ne parli.

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