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Bitcoin: nuovo attacco da IMF! | Il paper pro-regolamentazione e CBDC

3 anni fa
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Gli americani direbbero long time no see, ma noi che siamo hub informativo per Bitcoin e criptovalute in Italia ci accontenteremo di un più banale chi si rivede.

Nella copiosa letteratura scientifica [sic] prodotta dal Fondo Monetario Internazionale era scappato un po’ a tutti un paper di poco più di una settimana fa, contenente un interessante studio e altrettanto interessanti conclusioni. L’ennesimo paper FUD che il mercato ha bellamente ignorato, dimostrando ancora una volta come gli strali della più potente organizzazione sovranazionale in campo monetario siano ormai armi spuntate.

La solita stanca litania di IMF

Sì, nonostante l’attacco frontale (e sostenuto poco e male dai fatti) $BTC e il resto del mercato continuano a resistere. E nonostante una settimana non brillantissima non soffrono più della sindrome dalla paura da IMF. Possiamo investire su tutto il settore con la piattaforma sicura eTorovai qui per ottenere un conto gratuito di prova con tutti gli STRUMENTI PREMIUM già attivi – intermediario che ci consente di operare sui 59+ migliori cripto-asset, in un ambiente ricco di strumentazione di alto livello.

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Shock da IMF: “Criptovalute più apprezzate laddove c’è più corruzione

Verrebbe da chiedersi quante ore abbiano speso gli analisti del Fondo Monetario Internazionale per produrre l’ennesimo studio che parte da fatti ovvi a tutti, per poi trarre la solita conclusione: ci vuole più regolamentazione.

Lo studio parte da un assunto ovvio ma comunque dimostrato: l’adozione delle criptovalute (anche se non si è capito poi come è stato calcolato il rapporto effettivo) sarebbe più alta in quei paesi dove ci sono maggiori restrizioni per la circolazione dei capitali e dove la corruzione è percepita come più alta. Qualcosa che tutti i nostri lettori dovrebbero aver messo ormai nel loro bagaglio di informazioni, dato che Bitcoin e i cripto-asset di altro tipo incontrano maggiore popolarità in Venezuela, in Turchia, in Nigeria e in tanti altri paesi dove il ruolo del regolatore è, in modo più evidente, una consorteria a favore dello status quo e dove alle regole che il potere stesso si è dato rispondono soltanto i cittadini.

Qualcosa di ovvio, che porta però (in perfetto stile IMF) ad una conclusione che non ha alcun tipo di connessione con la realtà né con il problema in sé. Ammesso che questo sia un problema, perché persone di empatia non diciamo elevata, ma nella media dell’essere umano, dovrebbero rallegrarsi del fatto che i cittadini di paesi sgangherati sul piano dei diritti oggi abbiano accesso ad un’alternativa solida e impossibile da afferrare per i rapaci artigli del potere pubblico di certe giurisdizioni.

Invece no, seguendo l’antico adagio americano secondo il quale quando si ha un martello ogni problema sembra un chiodo, IMF o FMI (se vogliamo dirlo all’italiana) si lancia in un altro sperticato appello per la regolamentazione più stretta possibile delle criptovalute a livello internazionale – e in particolare per l’adozione il più rapidamente possibile delle CBDC, ovvero le valute digitali emesse direttamente dalla banca centrale, che potrebbe gestirne anche i relativi wallet e la programmabilità.

Ovvio no? I cittadini fuggono da paesi dove le regolamentazioni li rendono soccombenti, e la soluzione sarebbe dare al regolatore ancora più potere. Ammettiamo di essere perplessi, e confidiamo nel fatto che anche i nostri lettori, dopo avere letto il paper che abbiamo linkato poco sopra, raggiungano le nostre stesse conclusioni.

Tra le altre cose c’è un’indiretta ammissione di intenti: perché se il fatto che i cittadini abbiano ora strumenti per opporsi a certi governi è motivo di fastidio, diventano particolarmente chiare le intenzioni di IMF.

Continua l’equivoco (voluto) tra CBDC, Bitcoin e cripto

Nonostante si tratti di un paper di mirabile brevità, si trova anche spazio per rinfocolare quella narrativa che vorrebbe le CBDC come alternativa al mondo cripto e a Bitcoin. Non è, ovviamente, così. E anzi, le CBDC fornirebbero a quei governi e a quei sistemi economici nazionali ancora più potere verso i cittadini.

Potere dal quale, lo ammette lo stesso paper, cercano di scappare ricorrendo appunto a quel mirabile conglomerato tecnologico che sono Bitcoin con il suo network. Ma dalle parti di IMF, ormai dovremmo saperlo, tutte le strade portano a Roma. O meglio, tutte le strade porterebbero alla necessità assoluta di una normativa transnazionale che sfianchi una volta per tutte Bitcoin.

Noi, che siamo persone più semplici dei suits che frequentano il Fondo Monetario, rimaniamo della nostra idea, fedeli al Rasoio di Occam: la spiegazione più semplice è il più delle volte quella corretta. E la spiegazione più semplice di questo accanimento ingiustificato da fatti e dati di IMF risiede nel potere, enorme, che rischiano di perdere. Proprio come ci ha ricordato un ospite d’eccezione di una delle nostre trasmissioni.

Spiace per il Fondo Monetario Internazionale ma Bitcoin sarà costretto a regolamentare FMI. Bitcoin è una moneta che vive di regole, in particolare regole matematiche, regole sull’inflazione, regole sulle firme. Se tu non riesci a firmare con la chiave giusta non puoi transare. Se tu non rispetti il tasso di emissione prestabilito non puoi emettere. Queste sono regole, sono normative e il Fondo Monetario Internazionale, se tutto va come previsto dovrà smettere con la sua anarchia e dovrà diventare compliant di queste regole importanti.

Una definizione che a molti sarà sembrata una boutade, ma che raccoglie esattamente l’essenza del problema. Essenza del problema che viene oggi confermata dall’ennesima articolessa di IMF con il solito scopo di sempre: abbattere un nemico che si fa sempre più pericoloso. Tentativo che, questa è la nostra previsione, non riuscirà.ca

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Ciao ragazzi quindi se ho capito bene stanno cercando in tutti i modi di centralizzare Bitcoin imbrigliandolo con eventuali regolamentazioni che ne limiterebbero la libertà e l uso...ma questo nasce dalla paura che nel futuro inflazionistico che si prospetta possa dominare i mercati surclassando quello azionistico?

    Domandina...ultimamente sento parlare spesso di questa nuova blockchain bitgert con il suo relativo token brise....dicono sia un fulmine ⚡....voi ne sapete qualcosa?

    Un abbraccio e buon lavoro
    Siete il faro nel cripto oceano ⛵

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    • A dire il vero io non capisco btc nasce per combattere l infalzione perché devono rompere le palle?
      Semplice devono studiare il modo per mangiarci il più possibile anche loro

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