Ancora IMF, ancora un attacco a Bitcoin e al mondo delle criptovalute. Ancora una volta partendo da presupposti sulla carta positivi, che vengono poi capovolti con salti logici degni della peggiore propaganda.
Ancora una volta, e scusateci se ci ripetiamo, un attacco al comparto che non sortisce alcun tipo di effetto sul mercato. Segno che le Cassandre ormai non hanno alcun tipo di potere sul mondo finanziario che sta nascendo.
Ed è, e lo vedremo, una spunta di sentiment decisamente positivo. Un sentiment, nel giorno in cui il mercato è ripartito, con il quale investire con Capital.com – vai qui per testare il conto di prova gratuito con INTELLIGENZA ARTIFICIALE – che ci offre 465+ cripto asset a listino e ci permette di operare con degli ottimi strumenti tipici del trading.
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Il Fondo Monetario Internazionale è letteralmente terrorizzato
Sì, ed è terrorizzato dal mondo di Bitcoin e più in generale delle criptovalute, anche se le mire della potente istituzione internazionale puntano tutte verso il protocollo messo in piedi da Satoshi Nakamoto. Ma andiamo con ordine.
Le ripercussioni dell’invasione russa dell’Ucraina e le susseguenti sanzioni continuano ad avere riflesso a livello globale e testeranno la resilienza del sistema finanziario mondiale attraverso diversi canali, compresa l’accelerazione della cripto-ficazione nei mercati emergenti, diretti e indiretti, di banche e non banche e i possibili eventi relativi al cyberspazio.
Il solito polpettone fatto di FUD e di richiami a situazioni reali, ovvero all’aumento dei volumi di utilizzo anche degli stablecoin nelle economie maggiormente colpite dall’inflazione, per avere delle conclusioni completamente sconsiderate e che non hanno alcun tipo di legame con la realtà.
Non si capisce infatti quali siano i problemi di IMF se le persone di paesi dove il sistema fiat ha già fallito in modo plateale hanno deciso di utilizzare, in assoluta libertà, sistemi più affidabili e che li proteggono maggiormente dall’inflazione.
O meglio, viene spiegato, senza che però ci siano dei dati reali a supporto di quanto viene affermato da IMF. Si fa infatti riferimento al supposto aggiramento delle sanzioni (è stato già dimostrato come impossibile) e l’aumento della segretezza delle transazioni. Una combo in grado di far gridare dal terrore un’istituzione che è la quinta colonna del sistema fiat.
Un occhio al mining: altra fonte di paura per IMF
Curioso anche il riferimento al mining Bitcoin. Come è noto, trova ospitalità in quei paesi che hanno energia abbondante ed economica. E questo, neanche a dirlo, è un problema per il Fondo Monetario Internazionale.
IMF infatti ha sottolineato il pericolo che questo permetta ai paesi di vendere indirettamente energia e al di fuori del sistema finanziario tradizionale.
Ci sono due ordini di problemi con questa affermazione: difficile che si riescano a muovere capitali importanti senza ricorrere al sistema bancario tradizionale dal quale la Russia è de facto bandita.
E in secondo luogo difficilmente la Russia riuscirà ad acquistare macchinari per il mining in grande quantità, per i motivi di cui sopra. Il collo di bottiglia è anche altrove – e sventolare questa possibilità come innesco per manovre repressive è, ancora una volta, assurdo.
I mercati se ne infischiano: è finita la magia del Fondo Monetario?
Soltanto qualche mese fa una chiamata alle armi di questo tipo da parte del Fondo Monetario Internazionale sarebbe stata capace di scuotere i mercati.
Mercati che invece oggi hanno continuato a correre, in ripresa sul calo del weekend, senza curarsi minimamente dell’ennesimo FUD targato IMF.
Che soluzione propone IMF?
Ovviamente più controlli e più restrizioni, puntando al ventre molle degli stati moderni, ovvero il controllo assoluto e totale della massa monetaria. La solita cantilena, una cantilena ormai stanca da parte di chi, almeno a nostro avviso, ha poche cartucce – metaforicamente parlando – da sparare.
Tutto questo, ancora, senza lo straccio di una prova e mentre in realtà i pericoli paventati da IMF sono stati smentiti