Si chiama VK.com e per chi conosce la cultura digitale russa è una vecchia conoscenza. Per tutti gli altri, invece, la spiegazione è semplice: questo sito è senza dubbio il social network più popolare in Russia, dove la grande maggioranza delle persone lo preferisce a Facebook. Con quasi 100 milioni di utenti attivi ogni mese, si tratta di un colosso divenuto parte integrante della cultura Medio Orientale. Adesso, in risposta all’annuncio di Facebook, VK.com potrebbe essere il secondo grande social network a progettare una sua criptovaluta.
La differenza con il social americano, almeno per il momento, è netta: se Facebook si è detta certa di voler lanciare una sua ICO, il team di VK.com non ha ancora ufficialmente confermato niente; le voci degli insider, comunque, sono state raccolte ed ampiamente diffuse dai giornalisti nei giorni scorsi. Dal momento in cui non è ancora arrivata una smentita, possiamo sospettare a ragion veduta che questa crypto possa nascere a breve.
Bisogna ragionare un attimo sulle motivazioni che possono spingere un’azienda legata al mondo delle comunicazioni di massa, specialmente online, a dar vita ad un suo progetto di economia decentralizzata. In primo luogo, come sempre, le ICO sono un modo per raccogliere capitali sul mercato che possono essere investiti per ampliare gli asset aziendali, senza necessità di riconoscere una parte dei dividendi a fine anno a chi ha comprato i token. Questa è la canonica differenza tra una quotazione in Borsa ed il lancio di un progetto crypto, ma in questi casi particolari c’è di più.
Un social network come Facebook o VK ha una grande penetrazione di mercato, essendo di fatto un servizio che ha clienti di ogni età, fascia di reddito e preferenze. Per una criptovaluta questo è fondamentale, dal momento in cui per funzionare bene deve essere ampiamente distribuito ed utilizzabile da tutti, anche e soprattutto nell’economia reale. Se quelli che vediamo tutti i giorni sono per lo più flussi d’investimento speculativi, due grandi social network potrebbero finalmente portare le crypto ad essere utilizzate in cambio di beni e servizi.
Un’azienda che detiene un potente mezzo di comunicazione è un’azienda potente. Un’azienda che detiene un sistema di pagamento ampiamente diffuso ed accettato al posto del denaro stampato dalle Banche Centrali è molto di più. Praticamente Facebook e VK potrebbero sostituirsi ad importanti istituzioni finanziarie, creando qualcosa che non ha precedenti in termini di potere concesso ad un’azienda privata nell’influenzare le sorti macroeconomiche di un Paese.
Sicuramente le altre grandi aziende non resteranno a guardare. Basta osservare quanto è accaduto nel mercato delle serie tv in streaming per comprendere che un business florido, al tempo della globalizzazione, viene ben presto attaccato dai concorrenti. Possiamo aspettarci che, se questi due progetti dovessero avere un futuro, anche altri colossi digital ne seguirebbero le mosse; le prime indagate sono Google, che con il suo motore di ricerca ed i dispositivi Android raggiunge pressoché chiunque, ma anche Amazon ed Apple. Nei prossimi anni potrebbe nascere una vera e propria corsa alle crypto, creando un nuovo tipo di asset completamente diverso da quelli che oggi possiamo trovare su CoinMarketCap.
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