Home / Warren Buffett e Charlie Munger contro Bitcoin | Anche se questa volta…

berkshire BItcoin

Warren Buffett e Charlie Munger contro Bitcoin | Anche se questa volta…

Bitcoin? Probabilmente crollerà. Questo in sintesi il pensiero di Charlie Munger, numero due di Berkshire Hathaway. Il braccio destro di Warren Buffett si è prodotto in lapidarie parole verso la criptovaluta davanti ai principali azionisti di Berkshire Hathaway, riuniti nella consueta assemblea annuale.

Nel concilio Munger non si limita a una dichiarazione a effetto, e rincara la dose descrivendo Bitcoin come un qualcosa di stupido e malvagio. Parole dure, soprattutto considerando l’autorevolezza della fonte. Munger è un investitore di grande esperienza, e dall’alto dei suoi 91 anni può ben dire di conoscere i mercati azionari di tutto il mondo. Non è la prima volta che l’accoppiata si esprime su questi toni su Bitcoin.

Bitcoin Munger e Buffett - la nostra analisi
Ancora Munger e Buffett contro Bitcoin

La buona notizia è che Bitcoin ormai se ne disinteressa, continuando in una fase laterale di mercato che offre anche buoni spunti per entrare. Possiamo farlo con Capital.comvai qui per accedere ad un conto di prova gratuito con capitale virtuale ILLIMITATO – intermediario che ci propone il top in termini di strumenti di analisi ed immediatamente operativi.

Con 20€ possiamo passare al conto reale, non prima di aver testato MetaTrader 4, insieme all’esclusivo sistema di intelligenza artificiale per l’analisi del nostro portafoglio.

Buffett e Munger: ancora attacchi a Bitcoin

La coppia di investitori statunitense non ha mai investito un centesimo in Bitcoin, e sembra voler ribadire la posizione affermando che non acquisterebbe tutto il circolante BTC in circolazione neanche per soli 25 dollari.

La dichiarazione arriva da un uomo che può vantare un patrimonio personale di circa 125 miliardi di dollari: quasi un terzo dell’intero portafoglio azionario di Berkshire Hathaway, con la società che fa capo a Warren Buffett ha investito oltre 51 miliardi di dollari in azioni, nel primo trimestre 2022. Una vera leggenda per chi investe, che però continua a non capire Bitcoin né tantomeno a volerlo capire.

Cifre che sottolineano, semmai ce ne fosse bisogno, come l’immagine di Bitcoin risulti quantomeno esotica agli occhi dei due quasi soci: Buffett e Munger continuano a preferire il mercato azionario tradizionale.

L’incontro ha visto poi attacchi anche ai mercati tradizionali. Buffett ne ha anche per Wall Street, rea a suo dire di incoraggiare comportamenti speculativi e di aver trasformato il mercato azionario in una bisca clandestina.

Il credo di Munger è fortemente dollarocentrico: per il senior di Berkshire Hathaway la Federal Reserve è tutto ciò di cui gli Stati Uniti avrebbero bisogno. Il tutto dallo stesso personaggio che aveva definito Bitcoin al pari di una malattia venerea. Il vetusto miliardario, semplicemente, non saprebbe cosa farsene.

Buffett dal lato sbagliato della storia

Sarà un’opinione forte quella che andiamo ad esprimere in chiusura dell’ennesimo commento all’ennesimo attacco della premiata ditta di Warren Buffett a Bitcoin.

Ed è un’opinione che però condividiamo con i mercati e anche con quegli investitori istituzionali che se dovessero seguire le opinioni dell’oracolo di Omaha avrebbero gioco facile ad abbattere il valore di Bitcoin.

Warren Buffett e Charlie Munger non hanno più alcun tipo di potere sugli stessi. Possono definirli bische clandestine, impazziti, irrazionali, ma quel che conta sono sempre i numeri. E Bitcoin da quando esiste ha battuto praticamente ogni anno le performance di Berkshire Hathaway. Con i due grandi geni degli investimenti che stanno, lentamente e dopo una vita gloriosa sui mercati e non, scivolando verso l’irrilevanza. Sic transit gloria mundi.

Iscriviti
Notificami
guest

1 Comment
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
Filippo
Filippo
2 anni fa

Ovvio che sono contrari BitCoin ma soprattutto Ethereum criptoasset più moderni e di facile transazione NON POSSONO essere controllati dalla finanza mondiale.
Pertanto se crescessero ancora perderebbero il.controllo dei mercati