Si è appena chiuso il peggior aprile per il NASDAQ dal 2008 e continuano ad addensarsi nubi sulla finanza in generale e sul mercato cripto in particolare, con Bitcoin che fatica a tornare sopra i 40.000$ ed Ethereum che fatica a riconquistare i 3.000$.
Una situazione che si è confermata anche in attesa dei prossimi rialzi dei tassi promessi da Fed, per i quali ormai dovrebbe mancare poco – ma con qualche novità all’orizzonte che potrebbe rapidamente invertire le sorti dei mercati. Il tutto in una situazione che in generale varrà la pena di analizzare da tutti gli angoli possibili.
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C’è chi per Bitcoin e per il resto del mercato delle criptovalute si ostina a vedere il bicchiere mezzo vuoto, mentre in realtà ci sarebbe da rallegrarsi a conti fatti della performance del comparto. Almeno rispetto a quelle che sono le condizioni generali dei mercati.
Due giorni fa si è chiuso ufficialmente il peggior mese dal 2008 per il NASDAQ, che rimane l’indice di borsa più rappresentativo al mondo e segnale del fatto che per i mercati di rischio non ci siano le condizioni giuste, almeno in questo momento.
A pesare, oltre ai prossimi aumenti dei tassi di interesse promessi da Fed anche trimestrali che per la maggior parte delle imprese sono state tutto fuorché invitanti. Una situazione complessivamente molto complessa per gli investitori, con gli istituzionali che sembrerebbero già aver fatto un sostanzioso risk off.
L’attuale situazione però, a meno che non si voglia replicare uno scenario alla 2008, potrebbe portare FED a rivedere i suoi piani, offrendo altre flebo di liquidità a basso costo ad un mercato che definire moribondo profuma comunque di eufemismo.
L’elefante nella cristalleria del quale però nessuno parla è questo: Powell ha chiaramente mentito a reti unificate parlando di una situazione, nel mondo dell’economia reale, florida. Florida al punto tale da poter sopportare una cura da cavallo.
Le cose, con le trimestrali di NASDAQ e NYSE che piangono miseria, è evidente che non stiano così, così come è evidente che forse la cura da cavallo funzionerà sul malato, nel senso di ucciderlo e salvarlo da ulteriori sofferenze.
In una situazione del genere preoccuparsi di Bitcoin o Ethereum o degli altri top crypto-asset è forse esercizio inutile, perché tutto ruoterà intorno alle parole magiche che il pifferaio pronuncerà durante il prossimo FOMC. Parole magiche che potrebbero farsi decisamente più melliflue dato che i fondamentali sui quali puntava FED sembrerebbero in realtà non esistere.
L’altra questione importante che riguarderà i mercati nei prossimi mesi è quella dell’ormai palese recessione. Abbiamo avuto il primo trimestre di riduzione del PIL negli USA, che se dovesse essere seguito da un altro confermerebbe gli spauracchi di chi era considerato fino a poco fa una Cassandra.
Una recessione che potrebbe far pagare un prezzo ancora alto al mondo delle azioni e degli asset di rischio in generale. Cosa che accoppiata con una restrizione della base monetaria ormai più che necessaria, potrebbe essere il colpo di grazia su un lungo periodo di crescita del settore, a partire dall’ultima crisi.
Secondo qualche analista però – compresi quelli di grandi fondi – una situazione di crisi prolungata potrebbe aiutare Bitcoin a staccarsi una volta per tutte dal settore azionario e ad assumere una sorta di autonomia anche in termini di andamento di mercato.
Difficile dirlo adesso, ma dobbiamo comunque rilevare come in realtà Bitcoin sia nato per brillare quando le cose si fanno particolarmente complicate. Cosa che sarebbe confermata dal fatto che anche davanti ad un mese orribile come aprile per tutti i mercati in realtà $BTC ha tenuto bene sopra i supporti più importanti.
Segno di qualcosa che cambia? A nostro avviso sì, con questo che potrebbe essere il bottom di un mercato che viaggia ormai da qualche mese con una certa difficoltà. Chi vuole può iniziare a studiare posizioni anche con eToro – vai qui per ottenere un conto gratuito di prova con il TOP del FINTECH – intermediario che ci offre un buono spunto su 63+ cripto a listino – tutte le migliori da inserire in portafoglio in questa particolare congiuntura di mercato.
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