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Silvio Micali Algorand contro Bitcoin e “Neanderthal” cripto | Intervista LA Times

3 anni fa
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Una lunga e interessante intervista per Silvio Micali di Algorand per il Los Angeles Times, segno da un lato del grande sforzo di pubbliche relazioni del protocollo (con qualche uscita forse rivedibile in tema ambientale) e dall’altro del maggiore interesse mainstream per questo campo di tecnologie.

Non senza i soliti attacchi a Bitcoin, ormai una sorta di ossessione in casa Algorand, dei quali avremo modo di parlare anche in commento a questa interessante intervista, su un giornale di grande diffusione e che potrà raggiungere un pubblico decisamente più vasto di quello tradizionalmente legato al mondo cripto.

La lunga intervista di Silvio Micali per il Los Angeles Times

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Micali contro Bitcoin e pro Algorand: ecco cosa ha detto al Los Angeles Times

Silvio Micali, founder di Algorand, ha avuto ampio spazio sul Los Angeles Times, probabilmente all’interno di un più ampio progetto di pubbliche relazioni inaugurato da Algorand anche tramite importanti sponsorizzazioni. Segnalando l’intervista originale in inglese, riportiamo qui i passi più salienti, che oltre ad occuparsi di tecnologia blockchain in senso stretto hanno spaziato anche verso qualche attacco a Bitcoin.

  • Una delle critiche più comuni nei confronti di Bitcoin riguarda l’energia richiesta per validare le transazioni e minare nuovi coin. C’è una proposta di legge alla New York State Assembly che imporrebbe una moratoria sul mining. Puoi descrivere l’efficienza energetica di Algorand in termini a noi comprensibili?

Bitcoin assorbe tanta energia quanto un piccolo stato e noi invece consumeremo circa quella di 10 abitazioni.

  • Bitcoin è in circolazione dal 2009. Le tue prime impressioni a riguardo?

Mi è piaciuta l’idea di fondo. L’idea è molto bella, ma in qualche modo la soluzione non è esattamente elegante. Noi tutti aspiriamo a bellezza ed eleganza in quello che facciamo.

  • Dove siamo nella curva di adozione della tecnologia blockchain?

Siamo in un mondo davvero diviso. Abbiamo blockchain 1.0, 2.0, 3.0 e 4.0 – e Algorand a mio avviso appartiene all’ultima categoria – che coesistono allo stesso tempo. Questo è davvero unico. Se guardiamo alla Rivoluzione Industriale, con il tempo si hanno tecnologie sempre più sofisticate e dunque non c’è questo tipo di coesistenza. Siamo in un momento davvero unico, nel quale ci sono blockchain estremamente sofisticate come la nostra e blockchain di prima generazione che continuano ad esserci simultaneamente. È come avere Neanderthal e Homo Sapiens insieme.

Con il ruolo del Neanderthal che sarebbe costituito tanto da Bitcoin, immaginiamo, quanto da Ethereum, con la seconda che è ancora decisamente meno scalabile di Algorand e che continuerà ad esserlo ancora a lungo.

Il resto dell’intervista

Invitiamo comunque a leggere l’intervista nel suo complesso, dove ci sono insight interessanti di uno dei personaggi più importanti e conosciuti dello spazio cripto, anche sul futuro dell’industria, dove secondo Micali saranno in pochi a resistere alla novità tecnologica, forse soltanto in termini di riserva di valore.

Visioni, come da stile Micali, piuttosto pepate e che non mancheranno di sollevare un polverone all’interno community e anche tra i bitcoiner. Chissà, magari ci sarà la possibilità a breve di chiedere chiarimenti in prima persona.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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