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Disastro tech, Bitcoin e Cripto | Cosa succede sui mercati? [ANALISI]

3 anni fa
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Il peggior giorno dell’anno per i mercati, per una sessione americana che non si ricordava dal 2020 e che ha portato giù anche Bitcoin e di conseguenza tutto il mercato delle criptovalute. Una situazione per molti preoccupante, con i mercati nervosi, se non disperati.

Ma è davvero il momento di disperarsi? I mercati andrebbero affrontati sempre con razionalità, motivo per il quale abbiamo deciso di preparare un’analisi della situazione. Anche per capire come potrebbero muoversi i mercati.

Cosa succede sui mercati? La nostra analisi

Per qualcuno invece questo sarebbe il bottom, ovvero il livello minimo di prezzo locale che fornirebbe diverse opportunità a chi vuole investire. Possiamo farlo con eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con STRUMENTI PREMIUM – intermediario che ci offre 63+ cripto a listino e strumenti unici che nessun’altra piattaforma è in grado di offrire.

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Tech wreck: il disastro NASDAQ porta giù anche Bitcoin e cripto

Il nome che è stato scelto dalla stampa americana è piuttosto evocativo: tech wreck, disastro o naufragio tech. Il NASDAQ ha perso oltre 1.000 punti, in quella che è stata la giornata peggiore dal 2020 per la principale borsa mondiale. Male, anzi malissimo i principali titoli tech, che come i lettori di Criptovaluta.it dovrebbero ormai sapere sono da tempo altamente correlati proprio con Bitcoin e mondo delle criptovalute.

Un naufragio che ha portato giù anche il mercato delle criptovalute con perdite in alcuni casi vicine alla doppia cifra. Bitcoin è anche sceso sotto i 36.000$, per poi recuperare e stabilizzarsi, nel momento in cui scriviamo, intorno ai 36.500$. Cifre basse tenendo conto del fatto che soltanto poche ore prima si stava tentando il recupero di quota 40.000$. Il tutto all’interno di un turbine di eventi e di cambi di atteggiamento da parte dei mercati che hanno lasciato esterrefatti anche i più sfangati analisti di mercato. Ma procediamo con ordine.

Prima festini post Powell, poi torna la paura

Il susseguirsi degli eventi è stato dei più curiosi. Dopo l’atteso innalzamento dei tassi dello 0,50% negli USA i mercati avevano brindato, anche perché Jerome Powell, capo della Fed, aveva fondamentalmente escluso la possibilità che nei mesi successivi ci sarebbero potuti essere rialzi di 75 punti base. Il tutto ribadendo di escludere un problema di credibilità da parte di Fed. E invece sono bastate soltanto 24 ore ai mercati per cambiare rapidamente rotta, prezzare un possibile rialzo in giugno di 75 punti base e procedere con vendite a cascata che hanno letteralmente massacrato le già sgangherate azioni del settore tech.

Un problema, inutile dirlo, c’è. Powell sicuramente non brilla per credibilità di fonte ad un’inflazione che i mercati temono ora sia completamente fuori controllo, insieme ad una crescita fiacca se non completamente assente. E l’incubo della stagflazione, che nessuno si sente di pronunciare per scaramanzia, si fa sempre più concreto.

La reazione dei mercati è dunque, una volta tanto, ragionevole anche se forse non troppo misurata. E proprio sul fatto che sia stata forse eccessiva che possiamo giocare le nostre carte sul mercato, mentre potrebbe chiudersi quella che sarà la sesta settimana di seguito in rosso per Bitcoin. Qualcosa che non si vedeva da tempo.

Incertezza massima tra gli analisti, anche se…

L’incertezza tra gli analisti è massima, non solo per quanto riguarda Bitcoin ed Ethereum – che continueranno ad essere l’ago della bilancia di tutto il settore – ma anche per il settore azionario. C’è chi afferma di non aver mai visto una situazione del genere dalla Crisi del 2008-09 – e chi si dice preoccupato sull’effettiva capacità di Fed di far rientrare l’inflazione su livelli più accettabili. Su questo possono essere fatte delle considerazioni importanti.

  • La normalizzazione della situazione in Ucraina

Anche se al contrario di Powell non riteniamo che questo sia uno dei motivi fondamentali della persistenza dell’inflazione a tutti i livelli, in particolare quello energetico, siamo certi del fatto che una sorta di normalizzazione della situazione potrà dare una grossa mano. Certo, la fine della guerra non è neanche all’orizzonte e dopo ci sarà da fare i conti anche con la situazione politica in Russia, dato che sembra chiaro che nessuna delle due parti voglia per ora mettere la parola fine sulla questione, con il blocco occidentale guidato dagli USA che sembrerebbe voler cercare di spingere fino al regime change a Mosca. Se si dovesse però trovare un nuovo punto di equilibrio, potremmo essere relativamente sicuri del fatto che torneremmo su livelli di inflazione più bassi.

  • Non si può sanguinare così in eterno

I mercati tipicamente hanno reazioni molto violente, in particolare in situazioni con questo grado di incertezza, per poi cercare di correggere il tiro. Il fatto che sia stato già prezzato un aumento di 75 bps apre a due alternative. O ci sarà davvero e non cambierà nulla, dato che è stato già prezzato, oppure con un rialzo effettivo dei tassi meno alto i mercati recupereranno in modo sostanzioso.

  • A fare paura è anche la riduzione del balance sheet di Fed

Che partirà gradualmente tra poco e che avrà degli effetti compressivi sui mercati, con i tassi dei bond anche più solidi che si stanno alzando pericolosamente. Senza la droga delle banche centrali, sono inoltre molte le economie che potrebbero iniziare a scricchiolare.

Una buona opportunità di acquisto?

Ci avviamo ad un weekend nel quale entriamo con uno stato d’animo tutto fuorché sereno. La sessione asiatica si è aperta senza grossi patemi ma sarà ancora una volta la sessione americana, che per noi italiani si apre alle 15:30 a guidare le danze. Se la volatilità dovesse essere confermata, con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con capitale di prova illimitato e dotato di intelligenza artificiale per il trading – avremo a disposizione tutti gli strumenti migliori per fare trading di breve, cavalcando qualunque tipo di trend, sia al rialzo che al ribasso.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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  • Fate fürb!

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