Oltre un terzo degli inglesi utilizza regolarmente le criptovalute. Secondo una ricerca a cura di Coinbase e Qualtrics, il 33% dei sudditi dell’inossidabile Elisabetta II possiede o ha posseduto Bitcoin e affini.
Dallo studio emergono dati ancor più interessanti, per appassionati e utilizzatori di currency alternative alle fiat. Il 64% del campione ha dichiarato di voler ulteriormente incrementare il proprio wallet, con un buon 23% intenzionato a diversificare il portafoglio inserendo valute emergenti.
Una buona notizia per il mercato, che vale doppio in un momento di grande difficoltà per le cripto, testimonianza che ormai presso il grande pubblico è passata l’idea delle cripto come alternativa solida all’investimento. E potremo investire anche noi con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e con 100.000$ di capitale di prova – intermediario che ci offre diversi strumenti unici per investire.
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In UK e in Europa è febbre da criptovalute
Come accennato in apertura lo studio è stato commissionato da Coinbase, exchange che gode di grande fiducia tanto tra i piccoli quanto tra i grandi investitori.
A ottobre 2021, gli inglesi alle prese con le criptovalute erano il 29% del totale. Il dato, se paragonato a quello che scaturisce dall’ultimo report, evidenzia un significativo aumento di trust verso l’universo cripto tra i sudditi di Sua Maestà.
Lo studio ci offre anche l’opportunità di riflettere sulla propensione degli inglesi verso gli investimenti in mercati a più ampio spettro: l’11% degli intervistati sostiene di avere una certa dimestichezza con le criptovalute in generale, mentre il 13% sarebbe in grado di investire in asset di tipo tradizionale.
Le criptovalute offrono agli investitori un modo per diversificare i propri portafogli e guadagnare rendimenti. Tuttavia, per supportare la crescita di questo mercato, è necessario fare di più per aiutare queste persone a prendere le decisioni giuste.
Queste sono le parole del portavoce di Coinbase, con l’exchange che è attivamente impegnato nello studio che ci offre un’istantanea realistica del clima che si respira oltremanica a tal proposito.
Da una parte c’è una base di utenti in continua espansione, dall’altra un’apparato statale che sembrerebbe refrattario o quantomeno letargico nel regolamentare la materia.
In realtà qualcosa si sta muovendo in terra inglese, con la Corona che sembrerebbe empaticamente sensibile all’idea di trasformare paese in un Crypto Hub nel vecchio continente.
Abbiamo già espresso i nostri dubbi su quanto messo in campo dai cugini inglesi nella circostanza specifica, ma la vicenda ci offre qualche spunto di riflessione su quanto sta accadendo in piena eurozona, dove il dibattito Bitcoin si-Bitcoin no genera ancora qualche grottesco siparietto in quel di Bruxelles.
E in Europa?
Tornando ai dati offerti dallo studio di Coinbase, ma rimanendo geograficamente in Europa, UK sarebbe seconda solo all’Olanda per la quantita di criptovalute in uso. Tra papaveri e canali, il 47% della popolazione possiede o ha posseduto cryptocurrency.
Seguono con importante distacco Spagna (26%), Italia (25%), Germania (24%) e Francia (17%). I cugini al di là delle Alpi sono fanalino di coda, anche se hanno di recente visto Binance fare suo un progetto-Francia che dovrebbe portare a un ammorbidimento delle posizioni criptopatiche da parte delle istituzioni.
Nel vecchio continente siamo quindi ancora al palo, anche se guardiamo con fiducia al +4% su base semestrale emerso dallo studio Coinbase e Qualtrics da cui siamo partiti per questa riflessione-dissertazione. Appena al di là dei confini comunitari, gli amici inglesi stanno spingendo forte sulle cripto. Bitcoin is the new Britcoin?