Il Portogallo è già da qualche tempo una delle destinazioni naturali per gli appassionati di Bitcoin, grazie ad un profilo fiscale molto interessante e a diverse aperture verso questo particolarissimo mondo.
Ed ora arriva anche la prima transazione in Bitcoin per l’acquisto di immobili. Si parla di un appartamento a Braga, che secondo quanto viene riportato da Idealista, sarebbe avvenuta per 3 Bitcoin e quindi per poco più di 100.000€. Un momento storico per un paese che non fa assolutamente mistero del fatto di voler diventare un punto di riferimento nel mondo di $BTC e anche delle criptovalute.
Uno scambio che tra le altre cose è stato reso possibile proprio grazie al nuovo impianto legislativo di cui si è dotato il paese soltanto poco tempo fa, segnalando un netto cambio di rotta all’interno di un Europa che ha fame di Bitcoin e cripto ma che a livello legislativo non è sempre pronta ad offrire un framework chiaro. E anzi, che spesso apertamente cerca di contrastare il fenomeno.
Prima compravendita di un appartamento in Bitcoin per il Portogallo
Si tratta di una prima storica. Secondo quanto riportato da un giornale locale, Idealista, ci sarebbe stato il primo acquisto di un appartamento nella storia del paese lusitano pagato direttamente in Bitcoin. Un piccolo acquisto, se vogliamo, dato che sempre secondo quanto è stato riportato dalle testate locali, si sarebbe trattato di un acquisto per circa 3 BTC.
E dunque poco più di 100.000€, una somma relativamente piccola rispetto alla media del costo di un appartamento in Europa. Ma un buon segnale perché indica come in realtà Bitcoin possa essere utilizzato anche per compravendite, se vogliamo, normali all’interno della vita di ciascuno e non soltanto per operazioni pubblicitarie e speciali.
Il tutto, come abbiamo visto in apertura del nostro approfondimento, nell’alveo di un processo di apertura progressiva del Portogallo a Bitcoin – ricordiamo anche la scelta particolare di Madeira a riguardo – segno che qualcosa si muove anche in Europa. E che si sta innescando quella competizione tra stati, molto salutare, della quale ci aveva già parlato in una delle nostre dirette l’on. Zanichelli.
Proprio come sta avvenendo, anche se a nostro avviso da noi in scala minore, negli Stati Uniti, dove la competizione tra gli stati è ai massimi livelli, tanto per attrarre business del circuito quanto per offrire legislazioni locali il più possibili favorevoli per il mondo delle criptovalute e di Bitcoin.
Questo atto rappresenta una pietra miliare. Il trasferimento di un asset digitale contro un asset fisico – una casa – senza che ci siano state conversioni in euro.
Questo è il commento di Zome, che è la società immobiliare che ha curato lo scambio, che ha dovuto però farsi assistere da un team di legali per curare quella che è stata davvero una pietra miliare non solo per il Portogallo ma per tutta l’Europa.
Il vero fulcro rimane a Dubai
Certo, è un ottimo segnale per noi che viviamo in Europa, ma il grosso di queste vicende rimane a Dubai, con l’Emirato che per ovvi motivi rimane molto più aperto a questo tipo di pagamenti, potendosi muovere con maggiore autonomia e forse con meno paura delle novità.
Sta di fatto che in molti ricorderanno questo giorno, quando il Portogallo è stato teatro di uno scambio di Bitcoin, l’investimento preferito di noi che bazzichiamo nel porto di Criptovaluta.it, contro l’investimento preferito degli italiani, ovvero quello sul mattone.