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BEAC contro Bitcoin e Repubblica Centrafricana | La missiva di attacco al progetto

3 anni fa
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Qualcuno, come avevamo ampiamente previsto su Criptovaluta.it, non l’avrebbe presa bene. La morsa del Franco dell’Africa Centrale è troppo importante per certi equilibri, equilibri che Bitcoin potrebbe, finalmente, rendere una cosa del passato.

E per la Repubblica Centrafricana, che ha adottato soltanto poco più di 2 settimane fa $BTC come valuta avente corso legale, arriva la lettere di minacce, neanche troppo velate, dell’autorità BEAC, ovvero la banca centrale condivisa da diversi paesi dell’Africa Centrale e che responsabile del Franco FCA.

BEAC attacca Bitcoin e chiama per un meeting straordinario

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La strana lettera di BEAC contro la Repubblica Centrafricana

Prima è arrivato il Fondo Monetario internazionale con una missiva ricca di preoccupazioni, poi si è aggiunto, non poteva essere altrimenti, il BEAC, acronimo dietro il quale troviamo la Banca degli Stati dell’Africa Centrale, avamposto francese nelle ex-colonie e responsabile del Franco CFA, la valuta ancorata all’Euro che i paesi come la Repubblica Centrafricana utilizzano oggi come avente corso legale.

Una lettera che invita ad un meeting straordinario in occasione di quella che, secondo BEAC, sarebbe una violazione dell’art. 6 dello statuto al quale hanno aderito i paesi che utilizzano il franco CFA, che recita:

L’unità monetaria legale degli Stati Membri dell’Unione è il franco CFA.

Violazione alla quale si aggiungerebbe quella dell’articolo 3:

L’unione monetaria si caratterizza per l’adozione di una medesima moneta, la cui emissione è affidata ad un Istituto comune, la Banca degli Stati dell’Africa Centarle […]

Al quale si aggiunge anche l’articolo 21, anche questo secondo BEAC violato dalla recente mossa della Repubblica Centrafricana

Il privilegio esclusivo dell’emissione monetaria per i territori degli stati membri dell’Unione Monetaria è conferito alla BEAC.

Violazioni che, secondo la lettera della legge, potrebbero esserci, se non fosse che la Repubblica Centrafricana in realtà non sta emettendo nulla, dato che Bitcoin è un esperimento monetario decentralizzato sul quale la Repubblica non ha alcun tipo di potere.

Minacce? Vedremo come andrà a finire

Nel medesimo documento si finisce per parlare di situazione delicata sulla quale sarebbe necessario sensibilizzare, data la serietà delle conseguenze, il governo della Repubblica Centrafricana.

Governo che però, come avevamo già visto all’interno di Criptovaluta.it, aveva sottolineato come vantaggio di Bitcoin per la propria politica monetaria proprio la possibilità di affrancarsi, almeno parzialmente, da BEAC.

Una situazione dove si incrociano economia, politica, Françafrique e presente neocoloniale. Una situazione che BEAC ha interesse a far rientrare il prima possibile. Ci riuscirà? A nostro avviso sarebbe come combattere un’inondazione con un paio di secchi – e una volta sperimentati i vantaggi di Bitcoin difficilmente si potrà dire a questi paesi di tornare indietro. Anche le minacce del Fondo Monetario verso El Salvador non hanno avuto per il momento conseguenze.

Il tutto, questa volta, con al centro un’istituzione monetaria già travolta da enormi scandali in passato, e sulla cui affidabilità sembrerebbe più che lecito avere dei dubbi.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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