Ci risiamo. Il nostro uomo alla BCE, Fabio Panetta, trova ancora occasione per tornare a parlare delle sue due più grandi passioni, ovvero Bitcoin e cripto e CBDC, le valute digitali che, almeno nei desiderata del potere politico, dovrebbero vedere la luce anche in Europa.
C’è molto da commentare su quanto è stato detto da Fabio Panetta, avversario molto solido del mondo cripto (che qualche tempo fa invitò le banche centrali ad essere meno tolleranti riguardo il settore), che si allinea così a tanti colleghi in tutto il mondo, che ovviamente vedono nelle CBDC una grossa opportunità.
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E questa è ormai una non-notizia, un po’ come quella di cane morde uomo. Panetta nel corso degli ultimi mesi non ha mai fatto mistero della sua posizione ferocemente avversa al mondo di Bitcoin e delle criptovalute. Un mondo che sembrerebbe proprio non andargli giù, data la frequenza con la quale torna a parlarne con toni quasi apocalittici.
Gli sviluppi più recenti nel mondo cripto dimostrano che è un’illusione credere che strumenti privati possano operare come moneta, quando non possono essere convertiti 1:1 con moneta pubblica in qualunque momento. Nonostante i proclami che vorrebbero le cripto come forma affidabile di moneta libera dal controllo pubblico, sono troppo rischiose per operare come un mezzo di pagamento. Si comportano come asset speculativi e sono fonte di preoccupazione in termini di policy pubblica e finanziaria. Chi investe in cripto deve essere pronto a perdere tutto il proprio investimento.
Con riferimenti, seppur obliqui, al crack Terra Luna, che oltre ad avere ridotto sul lastrico decine di migliaia di investitori, ha offerto anche il fianco dell’intero mondo cripto ai regolatori e ai detrattori più o meno ufficiali, più o meno importanti.
Per mitigare i rischi [elencati sopra, NDR] sono arrivati i cosiddetti stablecoin, che hanno la possibilità di essere usati su scala globale, in particolare se emessi dalle big tech. Ma mentre il valore di tali stablecoin è collegato alle riserve dell’emittente e una regolamentazione potrebbe mitigarne i rischi, non sono comunque libere da pericoli. Non c’è garanzia che possano essere convertite 1:1 in qualunque momento – soltanto la scorsa settimana lo stablecoin più grande al mondo ha perso temporaneamente il suo ancoraggio al dollaro. E gli stablecoin non hanno assicurazioni sui depositi e non hanno accesso ai servizi delle banche centrali. Sono dunque vulnerabili alle run, come abbiamo visto con TerraUSD. Riferendosi tra le altre cose anche a Tether, commettendo però un errore marchiano. Se è vero che Tether è stato lontano dalla parità per qualche tempo, è altrettanto vero che era comunque possibile convertirlo in dollari 1:1 direttamente presso la società che lo emette. E che quindi il peg è stato perso soltanto virtualmente.
In realtà c’è altro, anzi, molto altro. Dalle parti della BCE sono più che convinti che in realtà l’arrivo delle CBDC, a Francoforte sotto forma di Euro Digitale, ridurrà l’appetito del grande pubblico per le Criptovalute. Una posizione che non condividiamo, come è noto, su Criptovaluta.it, ma che rimane comunque interessante, dato che a parlare sono, per l’appunto, personaggi molto potenti, come Fabio Panetta stesso.
L’espansione dei cripto-asset rivela una domanda crescete per immediatezza e digitalizzazione. Se il settore ufficiale – le banche centrali e gli intermediari sotto supervisione – non soddisfano questa domanda, ci penseranno degli altri. Per questa ragione i paesi stanno esplorando l’emissione di CBDC. Nove paesi hanno già lanciato una valuta digitale e alcune economie di grandi proporzioni sono già in fase avanzata, come la Cina. Le monete digitali emesse dalle banche centrali offriranno la possibilità ad ognuno di utilizzare moneta pubblica per i pagamenti digitali. Sarà un metodo solido ed affidabile disegnato per l’interesse pubblico. E preserverà la coesistenza di moneta sovrana e moneta privata che ci ha servito fino ad oggi così bene.
Così bene poi per chi? Certo, abbiamo un certo gusto per la polemica, ma dobbiamo al tempo stesso sottolineare come in realtà le banche centrali abbiano contribuito ad innescare una crisi inflativa della quale non si vede almeno per il momento la fine e che stanno pagando in maggioranza i ceti deboli.
Le parole di Fabio Panetta stridono, almeno a nostro avviso, con quanto abbiamo davanti ai nostri occhi, e, a meno di prova contraria, difficilmente potremo considerare le valute digitali emesse dalle banche centrali come una soluzione.
È d’altronde il motivo per il quale è nato Bitcoin – ovvero per sottrarre al potere politico il governo del denaro. Una posizione chiara, quella di Satoshi Nakamoto, che ora entra nella sua fase di test globale, con un $BTC affermato di fronte ad ulteriori evoluzioni centralizzate di BCE. Chi la spunterà? Fateci sapere la vostra.
Noi parleremo anche di questo con due parlamentari della Repubblica, con i quali saremo in video tra poco. Seguiteci, perché tra poco avremo i dettagli di questo nuovo grande appuntamento sul canale YouTube di Criptovaluta.it
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Buongiorno a tutti e al mitico Gianluca Grossi. Sappiamo benissimo che i poteri forti sono rappresentati dalle banche che rappresentano la casta che detiene l'egemonia e vorrebbero avere il controllo su tutto anche su bitcoin. Le guerre rappresentano per loro un vero e proprio business di famiglia e sono importanti per il debito che esse generano così da poter avere il controllo sugli Stati interessati da questi eventi. Naturalmente per poter prosperare e divulgare le loro menzogne hanno bisogno di complici rappresentati da politici corrotti che oltre a gettare benzina sul fuoco in caso di conflitto siano disposti anche a ergersi da detrattori contro tutto il sistema cripto allo scopo di indebolirlo e poterlo controllare. Riusciranno anche in questo? Prima che il mondo cripto finisca nello loro mani ci sarà sicuramente una risalita e un nuovo massimo per bitcoin. E nel caso riescano nel loro intento tutto poi sarà meno interessante.
Buona giornata