In Corea del Sud il crack di terra Luna ha ovviamente avuto una eco incredibile, dato che Do Kwon è cittadino proprio di quel paese e dato che con ogni probabilità erano stati in molti ad investire nel protocollo.
Eco tale da aver rapito anche qualche politico di spicco del paese, che vorrebbe cogliere l’occasione per sentire direttamente Do Kwon in parlamento, insieme ai vertici dei principali exchange. FUD? Oppure per Do Kwon potrebbe essere l’inizio della fine?
Ci vorrebbe, come abbiamo scritto qualche giorno fa, un autentico miracolo per far recuperare al coreano anche soltanto un milionesimo della credibilità di cui godeva. Da re del mondo a intoccabile nel giro di poco più di una settimana. Con il parlamento coreano che potrebbe volerci vedere chiaro.
Già ieri si era mosso qualcosa in Germania, con BaFin che si era detta molto preoccupata della situazione e che ha invitato legislatore e soggetti coinvolti a dare una mano per un’ispezione e possibilmente una regolamentazione avanzata del settore.
Ora è il turno della Corea del Sud, che pure ha avuto un legame speciale con il progetto Terra Luna, in virtù della nazionalità e della residenza del suo comandante in capo e anche di importanti accordi commerciali (in realtà sospesi da tempo) nel paese. A parlare è uno dei parlamentari del partito di maggioranza, che ha colto la palla al balzo per far capire che la politica vuole vederci chiaro.
Dovremmo portare i dirigenti degli exchange, incluso il CEO di Terra Do Kwon – che recentemente è diventato un problema – davanti all’Assemblea Nazionale, per un’udienza sulle cause che hanno portato a questa situazione e sulle misure per proteggere gli investitori.
Questo è quanto sarebbe stato detto da Chang-Hyun, espnente del partito per ora saldamente di maggioranza nel paese, un paese che ha avuto atteggiamenti piuttosto altalenanti negli ultimi mesi nei confronti del mondo cripto. Con i detrattori che avranno ora gioco facile nella richiesta di maggiori controlli, maggiori oneri fiscali e percorsi più duri per i progetti che vorranno operare nel paese.
È questa una delle conseguenze del disastro di Terra Luna, che come abbiamo già scritto più volte offrirà ovviamente il fianco al potere politico anti-cripto e a tutti coloro i quali hanno ripetuto ossessivamente che nulla c’è in questo universo se non truffe più o meno articolate. Qualcosa che però, vogliamo essere profeti positivi nel corso di questo particolare momento per il mondo cripto, presto ci lasceremo alle spalle.
Da padrone del mondo a personaggio più odiato nel giro di una settimana, con il suo ascendente che sembrerebbe essere ormai scemato anche (comprensibilmente) all’interno della community, con il suo proposal per la rinascita che non starebbe incontrando forse i consensi che tutti si aspettavano.
Siamo ormai al capolinea per Do Kwon? Mai dire mai, perché nel mondo cripto abbiamo visto ritorni in grande stile anche per persone che mai ci saremmo aspettati veder ritornare. Certo è che il momento che Kwon sta vivendo non è dei più facili. Meritato, probabilmente, ma chi avrebbe potuto immaginare un viaggio all’inferno così rapido? Con la politica, tra le altre cose, che giustamente cerca di banchettare sul suo metaforico cadavere.
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