Anche se in molti, in particolare tra gli investitori più strutturati, temono che non si sia ancora trovato un bottom solido sui mercati delle cripto (e anche su quelli delle azioni), c’è chi non ha liquidato le sue posizioni e si sta preparando ad una ripresa del settore.
È il caso di SkyBridge Capital, guidata dall’ormai arcinoto (agli appassionati di cripto) Anthony Scaramucci, che in una sua recente intervista per CNBC ha confermato che il suo gruppo, che gestisce 7 miliardi di dollari di capitali, non ha liquidato nessuna delle sue posizioni.
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Anthony Scaramucci è una sorta di leggenda per chi opera sul mercato cripto, essendo a capo di SkyBridge Capital, una delle società a livello mondiale con la più importante esposizione verso il mondo delle cripto e di Bitcoin.
Nel marzo 2020, quando Bitcoin è sceso fino a 4.000$ sono stati persi circa 70 miliardi di capitalizzazione. Pensate a quello che invece accade oggi: una correzione da 800 miliardi. Credo che la prima buona notizia è che essendo un mercato decentralizzato non ci siano rischi sistemici. Immaginate un crollo del genere per il settore bancario, a quanto drammatico sarebbe e a cosa dovrebbe fare la Fed. È solo un esempio di come funziona la decentralizzazione, che è più resiliente del sistema centrale. Possiamo disegnare un contesto storico a partire dal marzo 2000, quando abbiamo visto il NASDAQ perdere più del 50%. Credo che i prezzi siano sotto stress. Tecnicamente siamo in oversold e non abbiamo venduto una sola posizione, per essere onesti.
Il fondo ha circa il 18% di esposizione non solo verso Bitcoin ma anche verso Ethereum, con Scaramucci che aggiunge che quando sono state aperte queste posizioni i prezzi, ad ottobre 2020, erano decisamente più bassi.
È assolutamente vero che siamo in una situazione di tecnicamente ipervenduto, ma come abbiamo visto poco fa con il nostro speciale sulle ultime parole di Powell non sembra ci sia ancora sul mercato quella chiarezza di cui abbiamo bisogno per operare senza preoccupazioni.
Saranno ancora momenti duri, ma che faranno la fortuna di coloro i quali riescono a seguire l’adagio del comprare mentre c’è il panico e il sangue nelle strade. E di panico, non serve essere degli psichiatri del mercato per accorgersene, ce n’è tanto. Le parole di Scaramucci arrivano dunque a rasserenare un clima dove le nuvole sono minacciose ormai da un po’. Che sia un buon segnale per il mercato?
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