Lo scenario è di quelli suggestivi, e anche la compagnia è di quelle da far rimanere con il fiato sospeso. Parliamo infatti del prossimo incontro in seno al G7 che sarà organizzato con i ministri della finanza di ciascun paese e con la partecipazione anche dei leader delle relative banche centrali.
Perché interessa il mondo Cripto? Semplice: perché secondo il capo della Banca Centrale di Parigi sarà occasione per discutere regolamentazioni più stringenti, prendendo a spunto quanto è avvenuto di recente, facendo ovviamente riferimento al disastro di Terra Luna e al crollo del relativo stablecoin.
Un pour parler però, perché mettere d’accordo atteggiamenti piuttosto diversi da parte dei paesi del G7 sarà molto difficile. Sarà comunque il caso di provare a fare il punto della situazione per capire cosa potrà cambiare a livello internazionale e quali saranno effettivamente i passi di questo specifico percorso di normalizzazione e regolamentazione del settore.
Cosa che troverà con ogni probabilità inoltre buone sponde anche negli USA, dove Yellen non aspettava altro per tornare alla carica, e in diversi paesi europei che vogliono comunque essere della partita, nonostante il settore sia relativamente asfittico nel Vecchio Continente.
È l’effetto diretto del disastro che ha colpito Terra Luna, che oltre ad aver lasciato nelle proverbiali braghe di tela gli investitori ha dato nuova linfa vitale a tutti i soggetti politici che possono e vogliono agire per regolamentare il mercato. Il danno per gli investitori è grosso, di proporzioni tali da far chiudere non uno, ma due occhi sulle spinte paternalistiche di banche centrali e di ministeri delle finanze.
I più importanti al mondo si incontreranno in Germania a breve e potranno, anzi dovranno discutere anche di quell’elefante nella cristalleria che ormai avrebbero lasciato perdere per troppo tempo, almeno secondo il parere di Francois Villeroy de Galhau, che a Parigi è il capo della Banca Centrale.
Quello che è accaduto nel recente passato è la sveglia che ci ricorda la necessità urgente di una regolamentazione su scala globale. L’Europa ha già indicato il percorso con il MICA. Probabilmente discuteremo di questo tra gli altri argomenti che affronteremo al meeting G7 in Germania questa settimana.
Parole in realtà, per chi sa leggere tra le righe, piuttosto vaghe. Il riferimento è più che ovvio ed è a $UST e all’ecosistema di Terra Luna, che si è sbriciolato dopo il depeg del suo stablecoin. In che senso il MICA possa effettivamente limitare l’incorrere di tali disastri rimane, almeno per noi però, un totale mistero.
Difficile dirlo per adesso, dato che i paesi, oltre ad aver sottoscritto in via preliminare il MICA, si sono mossi anche alla spicciolata, spesso implementando regole interne che sono in contrasto con quelle di altri paesi.
Tutto questo in un regime di incertezza dove anche il Portogallo fa dietrofront e vuole passare all’incasso di quanto coltivato nel settore cripto. Mettere insieme però sette teste di quelle proporzioni non sarà facile. Se dovessimo fare un pronostico, ne usciremo ancora una volta con un nulla di fatto.
Ma le stesse avvisaglie arrivano ora da più posti: anche il Regno Unito si è detto pronto ad intervenire: guerra di posizione, messaggi per rassicurare l’elettorato oppure preoccupazione autentica con un piano chiaro?
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