Ben Bernanke è passato alla storia come uno dei leggendari capi di Fed. Non passerà però alla storia come uno dei profondi conoscitori di Bitcoin. L’ormai pensionato presidente si è espresso in toni piuttosto spaventosi nei riguardi di $BTC.
Senza però aggiungere nulla alle stanche, vecchie e noiose litanie degli economisti che non hanno pienamente compreso né la portata del fenomeno Bitcoin né i suoi più recenti sviluppi tecnologici.
Anche qui la notizia interessante è che Bitcoin può bellamente infischiarsene di quello che pensa Ben Bernanke. E delle opinioni di economisti di questa portata, che però almeno a nostro avviso non hanno ancora compreso effettivamente la portata della rivoluzione che è stata innescata da Bitcoin.
Ben Bernanke: Bitcoin è rischioso e ha già fallito come moneta
In realtà nulla di nuovo e ammettiamo che ci saremmo aspettati qualcosa di molto più originale da parte di uno dei massimi esperti di fiat money a livello mondiale. Cos’ha detto Ben? Vediamo di vivisezionare la sua più recente intervista per CNBC.
Ben è partito parlando di rischi insiti in Bitcoin, che riguardano aspetti generici.
Uno dei rischi di Bitcoin è che potrebbe essere maggiormente regolato. Anche l’anonimato è a rischio, o almeno così ritengo. Gli investitori in Bitcoin dovrebbero essere al corrente di questo.
Certo, potrebbero esserci delle strette in termini di regole e leggi, ma non vediamo come questo, per un network monetario nato per resistere alla censura, potrebbe essere un problema. Se parliamo di proibizione tout court, che dire, è ovvio che un qualunque asset che venga proibito potrebbe perdere sul breve di valore. Ma siamo anche coscienti del fatto che Bitcoin ha gli strumenti per perdurare – e per diventare ancora di più, in tali situazioni, una sorta di moneta di emergenza. Ma c’è di più nell’intervista a Ben Bernanke che merita di essere analizzato.
Bitcoin e le altre criptovalute, il cui valore cambia minuto per minuto, hanno avuto successo come asset speculativi. E le persone ora stanno vedendo i lati negativi di questo proprio in questo momento. Ma erano nate come sostituti delle valute fiat. E credo che in questo aspetto non abbiano avuto successo.
Su questo potremmo scrivere e parlare per ore, dato che si tratta di un tema ancora molto complesso. Cercheremo però di riassumere le nostre motivazioni che ci portano ad essere in profondo disaccordo con Ben Bernanke e la sua visione di Bitcoin.
- Accorpare Bitcoin alle criptovalute è sbagliato
Vi è una differenza genetica, anche in termini di quanto siano in grado, in potenza, di sostituire le valute classiche fiat. Metterle insieme vuol dire calciare la palla in tribuna ed evitare di avere una qualunque discussione sensata sull’argomento.
- Ha fallito come moneta
In primo luogo dovrebbe dirlo a quelle persone che ad esempio fuggendo dall’Ucraina hanno potuto portare con loro denaro soltanto grazie a Bitcoin. O dovrebbe dirlo a tutti gli unbanked del mondo che possono transare comunque soltanto grazie a Bitcoin. E tra qualche anno, forse anche meno, con norme di accesso al mondo finanziario normale che si fanno sempre più restrittive, saranno sempre di più le persone che guarderanno a Bitcoin e che lo utilizzeranno come unica speranza per una parvenza di vita normale. Ben Bernanke parla da uomo privilegiato, con una posizione sociale inattaccabile, che probabilmente oggi non sa cosa farsene di Bitcoin. Ma guai a ritenere una tecnologia o un qualunque strumento inutile soltanto perché non ne abbiamo bisogno noi in prima persona.
- Volatilità di prezzo
Vera: ma tendiamo a concentrarci troppo poco sul breve e brevissimo periodo. In uno span di 3 o 4 anni, ad aver perso una quantità enorme di valore sono stati Euro e dollaro USA e non Bitcoin. E possiamo avere la matematica certezza che il 2% di inflazione ideale del mondo inventato da Bernanke – o comunque da lui sostenuto – ci renderà più poveri giorno dopo giorno. Con l’inflazione in doppia cifra o quasi per responsabilità di Fed e delle altre banche centrali, questo discorso risulta essere ancora più, passateci il termine forte, ridicolo.
Non è Bernanke a non avere bisogno di Bitcoin, ma Bitcoin a non avere bisogno di Bernanke
L’ultimo punto di vista che vogliamo offrire su questa vicenda riguarda il fatto che Bernanke abbia detto, tra le tante bugie, un’involontaria verità. I sodali dell’ex capo di Fed, spaventati da una rivoluzione che fino a qualche mese fa ritenevano un giochino da nerd, potrebbero cercare di fermarlo a colpi di legge, e quindi in termini di colpi veri.
Vero, quel che però non è vero è che questo segnerebbe la fine di Bitcoin. Bitcoin, lo ripeteremo fino allo sfinimento, è nato anche per prendersi cura di questo tipo di attacchi.
Lightning, questo sconosciuto
Le altre critiche mosse da Ben Bernanke nei confronti di Bitcoin come network monetario e strumento di pagamento ignorano ovviamente la nascita e lo sviluppo di Lightning Network.
Scalabilità, rapidità, costi bassi. Qualcosa che hanno fatica ad offrire anche sistemi centralizzati come quelli di VISA e Mastercard. Che dire, niente male per qualcosa che è un nulla, e che ora deve essere oggetto del Fud anche di uno dei capitani coraggiosi del mondo fiat, quel Ben Bernanke che è stato uno dei capi di Fed più aggressivi in termini di azione dell’istituzione che guidava. Secondo qualcuno siamo arrivati a quesdto punto anche grazie al cambio di ruolo di Fed per mano di Bernanke. Noi non ne siamo pienamente convinti. Voi cosa ne pensate?
Sta di fatto che Bernanke è passato, passerà anche Powell, ma siamo relativamente certi del fatto che Bitcoin invece rimarrà: più forte e più stabile di prima, unica vera speranza, purtroppo, per sempre più persone.