Dopo essersi allontanato – e di parecchio – dal suo massimo storico e dopo essere diventato una sorta di tormentone per i detrattori dei servizi su chain, Filecoin ha stretto una partnership importante con Lockheed Martin, che insieme alla fondazione che governa il protocollo lancerà un interessante esperimento nello spazio.
Storage stellare e distribuito, su blockchain e con le più moderne tecnologie, sfruttando IPFS e portando sopra le nostre teste il protocollo di Filecoin. Protocollo che, date le condizioni complicate per il mercato in realtà non ha ancora sfruttato questa notizia in termini di prezzo.
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Interessi o meno il progetto in sé, a fare scalpore è l’entità del partner di Filecoin, ovvero Lockheed Martin, una delle società aerospaziali più importanti del mondo, dal fatturato simile al PIL di un piccolo stato e nome importante anche a livello politico negli Stati Uniti.
A guidare il tutto Joe Landon, che è vice presidente dello sviluppo di programmi avanzati presso la società, nella divisione spaziale, che ha confermato che la missione sarà per dimostrare come nello spazio si possa fare storage anche distribuito su IPFS.
Abbiamo bisogno di tecnologia per supportare la presenza a lungo termine nello spazio senza dover fare affidamento sulle comunicazioni terrestri.
Questo il commento di Landon, al quale si è aggiunto quello di Marta Belcher, che è presidente della Filecoin Foundation, fondazione che è indipendente dallo sviluppo di Filecoin e che ne promuove l’utilizzo.
Ogni volta che clicchiamo, i dati devono essere recuperati da un particolare server che è in una particolare location geografica. Questo significa che quando sei sulla luna, ci sarà un delay di diversi secondi, necessari per far viaggiare i dati dalla Terra. Con IPFS i dati però non sono distribuiti su base geografica e potremo ottenerli dal nodo più vicino a noi, eliminando il delay.
Ci vorranno ora mesi per lo sviluppo della piattaforma anche in senso hardware, che porterà alla prima dimostrazione dell’utilizzo di queste tecnologie anche in ambito spaziale.
Avevamo avuto modo di parlarne già con Caterina Ferrara durante la nostra intervista, con la specialista italiana che si occupa anche, appunto, di space economy.
Ci aveva anticipato della possibilità di parlare di blockchain e di tecnologie collegate anche nello spazio, aggiungiamo noi oltre le boutade di missioni spaziali per i meme coin e token e oltre le operazioni pubblicitarie in senso stretto.
Con Filecoin e con Lockheed Martin vedremo per la prima volta all’opera questa specifica implementazione, per quella che potrebbe essere la prima di una lunga serie. Sì, con ogni probabilità in futuro vedremo blockchain e cripto anche su Marte e come nel caso di Filecoin anche per missioni critiche a sostegno della presenza umana nello spazio.
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