Se ce lo avessero detto un paio di anni fa, avremmo stentato a crederci. Parliamo del fatto che Uniswap, il più popolare e utilizzato AMM in modalità exchange automatico del mondo ha superato quota 1.000 miliardi di transazioni. Un numero che, va sottolineato a scanso di equivoci, è in realtà cumulativo, ovvero somma il controvalore di tutti gli scambi avvenuti dall’esordio del protocollo a partire dal 2018.
Numero comunque impressionante, con volumi giornalieri tra le altre cose in forte crescita, cosa che conferma non solo la bontà del progetto, ma anche il fatto che gli AMM sono molto richiesti da determinate categorie di trader e di investitori e che possono sicuramente coesistere con i più efficienti (ma anche più centralizzati) exchange classici.
Possiamo seguire la traiettoria di $UNI, token del progetto che si trova tra le altre cose a prezzi molto convenienti, anche tramite eToro – vai qui per ottenere un conto di prova con 100.000$ di capitale virtuale – intermediario che ci offre il top in termini di analisi e di operatività su 63+ cripto.
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O un trilione, come dicono gli americani, somma che è stata raggiunta in modo cumulativo, ovvero che indica la quantità totale di scambi da quando il protocollo ha fatto il suo esordio nel 2018, aprendo poi la strada a tutta una serie di emuli, anche su network e standard diversi da quelli di Ethereum.
Un passo in avanti, un simbolo molto importante che segnala come in realtà gli AMM, in particolare quelli solidi come Uniswap siano in realtà molto utilizzati, sia da chi deve fare piccole transazioni sia da chi muove capitali importanti e che la loro esistenza non è affatto minacciata dal predominio dei grandi exchange, molti dei quali possono talvolta offrire condizioni di liquidità migliori.
Uniswap che secondo i dati diffusi recentemente è anche di gran lunga il migliore della sua categoria, dato che quasi il 43% delle transazioni su AMM sono passate da qui, contro il 17% di PancakeSwap e il 5,47% di SushiSwap, con Astroport e Curve ancora piuttosto distanti.
Siamo sicuramente molto lontani sia dagli ATH, ovvero dai prezzi massimi raggiunti storicamente, sia dai target price Uniswap che abbiamo indicato nelle nostre previsioni. Tuttavia almeno a nostro avviso è più frutto del crollo del mercato e delle pessime condizioni macro che di una perdita di interesse verso Uniswap.
Tant’è che abbiamo recentemente aumentato la nostra posizione proprio su $UNI, cosa che è possibile verificare anche nel nostro portafoglio cripto pubblico, all’interno del quale Uniswap riveste un ruolo sicuramente di grande importanza. Un ruolo che nessuno tra gli AMM potrà conquistare a stretto giro di posta.
L’arrivo tra le altre cose della V3 e del sostegno per altri protocolli lo ha reso ancora più centrale e a nostro avviso capace di conservare la sua posizione predominante. Per capirci, il bello per $UNI potrebbe essere soltanto agli inizi.
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