Fidelity, uno dei più grandi gestori al mondo di denaro e investimenti, nonché già conoscenza di chi investe in criptovalute, ha attivato dei servizi di custodia anche per Ethereum.
Un passo in avanti nel gotha della finanza internazionale, anche se per qualche detrattore in realtà gli sarebbe già integrale, per Ethereum. Una mossa che potrà avere dei risvolti importanti in uno dei più importanti momenti per questo network.
Una notizia che arriva in una giornata dove i gain delle ultime 24 ore sembrerebbero essersi stabilizzati. Possiamo investire su Ethereum con Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale con CAPITALE DI PROVA INFINITO – intermediario che offre il top degli strumenti per investire non solo su Ethereum, ma su 140+ cripto che ha a listino.
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Dopo averlo già fatto con Bitcoin, Fidelity si sbilancia nel mondo cripto anche per Ethereum. Il gruppo Fidelity, che tra le altre cose gestisce in diverse giurisdizioni anche ETF a tema cripto, ha infatti attivato servizi di trading e di custodia su Ethereum. Si tratta di qualcosa di molto importante, all’interno di un allargamento del gruppo che prevederà anche 110 assunzioni per gestire gli investimenti cripto.
Un altro colpo dopo aver aperto anche a Bitcoin nei fondi pensione, cosa che ha sollevato il solito polverone di polemiche negli USA anche a livello politico. Il gruppo, infischiandosene, allarga ora i suoi orizzonti anche verso Ethereum, seguendo quella che è la classifica delle migliori criptovalute per capitalizzazione di mercato. E potrebbe presto allargare tali servizi anche verso altre cripto.
L’altro segnale che possiamo ricavare da questa notizia è che in realtà gli investitori istituzionali non si sono affatto tirati indietro dal mercato nonostante la pesante correzione, con tanto Bitcoin quanto Ethereum che sono a meno della metà dai massimi storici, e senza che si abbia ancora la certezza di aver trovato il bottom, nonostante si stiano registrando dei rialzi incoraggianti, ma ancora troppo fiacchi per essere certi di un’inversione di trend.
Questa situazione rende la crisi 2022 molto diversa da quella del 2018 che vide fuggire a gambe levate gli investitori istituzionali che si erano già sporcati le mani con il mondo cripto e Bitcoin.
Il passaggio a PoS sarà una svolta epocale per Ethereum anche in qualità di asset e vedremo se riuscirà a riconquistare livelli di prezzo più vicini ai suoi massimi storici. Passaggio che, neanche a dirlo, sta separando esperti ed appassionati in due schieramenti contrapposti.
Da un lato chi vuole a tutti i costi il passaggio a PoS, anche per competere con quelle chain che possono offrire scambi più rapidi e soprattutto a costi più bassi e gli altri che vedono in questo passaggio un pericoloso scivolamento verso la centralizzazione.
Staremo a vedere: sta di fatto che gli istituzionali sembrerebbero aver già… votato.
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