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Kanye West ci ripensa e vuole i NFT | Il mistero dei marchi registrati da poco

3 anni fa
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Il rapper e produttore Kanye West fa retromarcia e accoglie a braccia aperte NFT e criptovalute. Dopo aver ripetutamente bocciato l’idea di monetizzare con asset digitali, l’artista sarebbe pronto a lanciare una corposa linea di Non Fungible Token.

Ye, questo il nuovo nome del musicista, avrebbe depositato inoltre una serie di marchi presso le autorità americane competenti, lasciando presagire come in pentola ci sia anche altro. L’ennesimo artista di fama internazionale, questa volta redento, in odore di metaverso e criptovalute.

Con un segnale ottimo per tutti quei token e ecosistemi cripto che si occupano di NFT, anche se non è chiaro ancora quale sarà scelto. Potremo comunque trovarli su Capital.comvai qui per ottenere un conto demo gratuito con capitale virtuale senza limiti – per andare ad investire su 140+ cripto asset, molti dei quali proprio del circuito NFT.

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Kanye West, o Ye, ci ripensa: W i NFT

Il 1 febbraio di quest’anno, Kanye Omari West aveva dato alla luce un sentito post su Instagram in cui si dichiarava fortemente contrario a NFT in qualsiasi declinazione. Da “Smettila di chiedermi di fare NFT” alla volontà di “Costruire prodotti reali nel mondo reale” il passo è stato breve, con una nenia che è andata avanti per mesi.

La canzone sembra poi aver preso tutt’altro ritmo e seguito ben altro spartito quando, il 27 maggio dello stesso anno, il rapper di Atlanta si sarebbe presentato presso United States Patent and Trademark Office, l’equivalente del nostro ufficio brevetti, per depositare una serie di marchi a suo nome.

Anche Kanye West fulminato sulla via di Damasco?

Fin qui, niente di strano. A leggere tra le righe del pentagramma però, salta fuori più di una nota stonata. Le domande di YE riguardano infatti “blockchain-based non-fungible assets,” “currencies and tokens,” and “online retail store services featuring digital art”. Tra i documenti presentati, secondo indiscrezioni ci sarebbe anche l’idea di lanciare parchi divertimento a marchio Yeezus, mutuando il nome dal sesto album dell’ artista.

Chissà se il rapper non decida di ricorrere ai biglietti nominativi NFT per evitare la piaga del bagarinaggio e garantire maggior sicurezza ai suoi ospiti? Al momento non ci è dato saperlo, ma ci fa piacere scoprire come un artista di questo calibro si aggiunga a colleghi altrettanto illustri nel sempre più favorevole connubio tra musica e criptovalute.

NFT e Musica: binomio ormai indissolubile

Quello dei Non Fungible Token è un argomento sempre più attrattivo nell’ambiente del business legato all’intrattenimento. Di recente abbiamo assistito all’asta di beneficienza per l’Ucraina indotta da Klaus Orchestra, band vincitrice di Eurovision 2022. In quel caso la musica è servita da catalizzatore per una causa umanitaria, ma più in generale ovunque ci sia intrattenimento, il mondo delle criptovalute non rimane indifferente.

La presenza di Binance al Primavera Sound 2022 sta a dimostrarci come l’exchange stia puntando molto sui fenomeni d’aggregazione popolare. Il calcio è un’altro dei settori in cui i Non Fungible Token trovano ampie possibilità di applicazione, con Binance che si candida come uno degli investitori più convinti sulla scena internazionale.

E a proposito di sport, ci piace ricordare come il primo pugile professionista italiano con borsa in Bitcoin abbia scelto proprio Criptovaluta.it come partner per la sua promettente carriera.

Redazione Criptovaluta.it®

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